Solo un anno di carcere per aver stuprato una minorenne in Marocco: la 15enne violentata ha anche partorito
Ondata di polemiche in Marocco, dopo la condanna a 12 mesi per uno stupro di gruppo ai danni di una minorenne: la famiglia parla di sentenza ingiusta
In Marocco sta suscitando grande indignazione la condanna di appena 12 mesi per uno stupro di gruppo ai danni di una minorenne.
La sentenza
Come riferito dall’agenzia Ansa, la sentenza è stata emessa da un giudice di Agadir per il caso di una ragazza di 15 anni ripetutamente violentata da cinque adulti e un minorenne, a Tata, nel sud del Marocco.
La minorenne, secondo quanto riferito dalla stampa marocchina, ha poi partorito. Tra gli aggressori della donna vi sarebbe anche l’allenatore della squadra di calcio dove lei giocava.
Attesa per l’appello
Quattro dei cinque adulti identificati dalle autorità dovranno scontare un anno di carcere, mentre il più giovane dei cinque otto mesi di carcere minorile.
Vi sarebbe anche un sesto uomo, che però si è dato alla fuga. La prossima settimana, spiega sempre l’Ansa, ci sarà il processo in appello, con la famiglia della ragazza che chiede giustizia e definisce la prima sentenza “ingiusta e illogica”.
Il precedente
Il caso ricorda da vicino un altro stupro di gruppo ai danni di una bambinadi 11 anni, verificatosi a Rabat.
Donne a Rabat, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, 8 marzo 2023
Anche in quel caso a destare indignazione è stata la sentenza shock , risalente al 20 marzo 2023, che ha punito con appena due anni di carcere i tre aggressori.
A seguito di una sentenza ritenuta “scandalosa”, associazioni, intellettuali e attivisti di vario genere hanno preso posizione per chiedere una revisione del processo, denunciando le pene troppo leggere che spesso caratterizzano i casi di violenza sessuale contro minori e donne.
Un sit-in si è così svolto il 5 aprile 2023, davanti alla Corte d’Appello di Rabat. “La legge prevede fino a 30 anni di reclusione per questo tipo di reato, eppure gli autori hanno ricevuto solo due anni di carcere! Quali attenuanti hanno trovato i giudici? In realtà, in questo caso ci sono solo circostanze aggravanti. Questa non è giustizia!”, ha dichiarato Fouzia Yassine, una delle attiviste presenti.
La protesta ha dato i risultati sperati, con l’intervento del ministro della Giustizia del Marocco, Abdellatif Ouahbi. La Corte d’Appello di Rabat ha così riaperto il procedimento contro i tre uomini, aumentando le loro condanne a 20 anni di reclusione per un imputato e a 10 anni per gli altri due.