Sofia Castelli uccisa nel sonno per gelosia: colpita da almeno cinque coltellate, le parole dell'ex Atqaoui
"Mi sono nascosto perché volevo cogliere sul fatto" Sofia con un altro ragazzo. La confessione dell'ex fidanzato Zakaria Atqaoui: cosa ha detto al pm
Sofia Castelli è stata uccisa nel sonno da 5-6 coltellate inferte da Zakaria Atqaoui, il 23enne reo confesso per l’omicidio della sua ex fidanzata. A scatenare la furia omicida del 23enne sarebbe stata la gelosia nei confronti dell’ex compagna.
La ricostruzione
La 20enne Sofia Castelli è stata uccisa sabato 29 luglio all’alba nella sua casa di Cologno Monzese. L’ex fidanzato, Zakaria Atqaoui avrebbe colpito Sofia con almeno cinque fendenti alla gola utilizzando un coltello da cucina preso dalla cucina.
Nella giornata di giovedì 3 agosto è in programma l’autopsia sul corpo della vittima: rimane in carcere Zakaria Atqaoui, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.
Lo ha deciso, come riporta l’agenzia Adnkronos, la gip del tribunale di Monza, Elena Sechi, che ha disposto oggi la custodia cautelare in carcere per il ragazzo. La giudice non ha però convalidato il fermo di Atqaoui, emesso dalla pm Emma Gambardella sabato sera, non ritenendo fondato il pericolo di fuga poiché il 23enne si è presentato spontaneamente al comando di Polizia locale di Cologno.
La confessione dell’ex fidanzato
“Mi sono nascosto perché volevo cogliere sul fatto” Sofia con un altro ragazzo. È ciò che ha raccontato Zakaria Atqaoui, confessando sabato 29 luglio alla pm Emma Gambardella. Il 23enne si sarebbe nascosto nell’armadio prima di colpire a morte la sua ex fidanzata
“Non ho detto niente a Sofia durante l’accoltellamento – ha aggiunto – credo non mi abbia nemmeno visto. Non l’ho svegliata, l’ho colpita mi sembra tre volte sul collo”, ha raccontato il giovane.
La 20enne è stata uccisa nella sua abitazione a Cologno
I due ragazzi, riferisce l’Adnkronos, legati da circa cinque anni, durante il lockdown avevano convissuto per un periodo nell’appartamento di corso Roma a Cologno, in cui vive la famiglia Castelli e dove Sofia è stata uccisa.
La relazione tra i due si era già interrotta in passato, ma la rottura decisa dalla 20enne circa tre settimane fa sembra fosse definitiva.
Un’amica della vittima ha raccontato al pm che “Zakaria era molto possessivo, geloso, stava sempre addosso”a Sofia.
Gip riconosce premeditazione
La gip del tribunale di Monza, Elena Sechi, disponendo la custodia cautelare in carcere per Zakaria Atqaoui, il 23enne reo confesso per l’omicidio della sua ex fidanzata, ha riconosciuto l’aggravante della premeditazione, così come quella dei futili motivi e della relazione affettiva che legava la vittima al suo assassino.
Secondo il Gip, le dichiarazioni fatte dal giovane durante la confessione sarebbero “connotate da profili di illogicità e tese a limitare la gravità del comportamento tenuto, tentando di accreditare la tesi di un ‘raptus’ momentaneo, determinato unicamente dal comportamento a suo dire incoerente di Sofia”.