Sintomi influenza aviaria visibili anche dagli occhi, virus H5N1 preoccupa l'Oms: il caso del paziente Usa
L'influenza aviaria ha dei nuovi sintomi agli occhi causati dal virus H5N1 che Oms teme molto
Nuovi sintomi dell’influenza aviaria. Un allevatore in Texas ha presentato un rossore agli occhi dopo aver contratto il virus H5N1. Perché l’Oms è così preoccupata di questo caso e quanto è pericolosa questa malattia.
- Il caso dell'allevatore degli Usa: il sintomo agli occhi
- Perché l'Oms teme il virus H5N1
- La prossima Malattia X
Il caso dell’allevatore degli Usa: il sintomo agli occhi
Nei giorni scorsi è stato individuato un caso di influenza aviaria causata dal virus H5N1 in un allevatore negli Usa, in Texas. Secondo i medici, avrebbe contratto il patogeno da una delle sue mucche.
L’influenza aviaria infatti, anche se è più comune nei volatili, può passare a moltissimi altri animali, mammiferi e uomo inclusi. Ha però difficoltà a trasmettersi tra mammiferi della stessa specie, mentre è molto più contagioso per i volatili.
Ricercatori prelevano un campione da un uccello per cercare H5N1
Il fattore preoccupante per l’Oms è che l’unico sintomo che l’allevatore texano presentava era un leggero rossore agli occhi, di fatto una semplice congiuntivite, ma era altrimenti sano. La mortalità dell’aviaria da H5N1 è normalmente del 50% e la malattia è molto aggressiva.
Perché l’Oms teme il virus H5N1
La ragione per cui l’Oms teme più un pazienze sano portatore di H5N1 rispetto a uno gravemente malato è che il primo ha un potenziale molto maggiore di incontrare altre persone del secondo.
Entrando in contatto con altra gente e parlandoci anche soltanto a pochi metri di distanza, il virus rischia di trasferirsi da una persona all’altra. Al momento H5N1 non è in grado di sopravvivere a questo passaggio, ma la preoccupazione dell’Oms è che potrebbe in futuro.
I virus si riproducono con grandissima velocità e per questa ragione le loro caratteristiche cambiano molto rapidamente. Più persone portatrici sane di H5N1 esistono, più è probabile che un esemplare con una mutazione casuale sia in grado di sopravvivere al contagio tra uomo e uomo.
La prossima Malattia X
Questo potrebbe creare quella che in epidemiologia viene chiamata Malattia X. Si tratta di un termine che identifica un’epidemia di una malattia nuova, mai registrata prima o per la quale comunque non esistono vaccini o cure.
I virus dell’influenza aviaria sono quelli che hanno maggiori possibilità di generare una malattia di questo tipo, data l’enorme quantità di volatili a contatto con gli umani negli allevamenti intensivi di pollame.
Alcuni esperti ritengono che il Covid-19 possa essere considerato la prima Malattia X della storia, essendo stata al centro di una pandemia che si è diffusa proprio mentre il patogeno era ancora relativamente sconosciuto.