Sinner e il ricorso della Wada sul caso doping Clostebol, il retroscena svelato in conferenza: "Lo sapevo già"
Sinner sapeva del ricorso della Wada contro la sua assoluzione per doping prima del match di Pechino
Parla Sinner. Il tennista italiano numero uno al mondo ha commentato la decisione della Wada di ricorrere contro il verdetto del tribunale che lo aveva assolto dall’accusa di doping.
Le dichiarazioni di Sinner in conferenza stampa
Il tennista italiano Jannik Sinner, primo nella classifica Atp, sarebbe stato già a conoscenza della decisione dell’agenzia internazionale antidoping, la Wada, di ricorrere contro il verdetto che lo ha assolto dall’accusa di doping.
Sinner ha rivelato questo retroscena in conferenza stampa, dopo il suo ultimo match al torneo Atp 1000 di Pechino, in cui ha ottenuto l’accesso ai quarti di finale.
Jannik Sinner durante un match a Pechino
“Sono sorpreso dal ricorso. Sono molto deluso e anche sorpreso perché ci sono state tre udienze molto positive per me. Non è molto semplice, ma non posso controllare tutto. Ho saputo del ricorso un paio di giorni fa, e sapevo che oggi sarebbe diventato ufficiale. Probabilmente vogliono solo sincerarsi che tutto sia corretto” ha dichiarato Sinner.
La notizia poche ore prima del match a Pechino
I China Open di tennis che si stanno svolgendo in queste settimane sono uno dei tornei individuali più importanti di tutta la stagione. Fanno parte, come gli Open d’Italia, degli ATP 1000, le competizioni di maggior valore per la classifica Atp dopo i quattro “Slam”.
Jannik Sinner vi partecipa da numero uno al mondo, risultato ottenuto vincendo due dei quattro Slam stagionali, gli Open d’Australia e quelli d’America. Per come funziona la classifica Atp, si tratta di un passaggio molto delicato.
Sinner infatti ha vinto i China Open del 2023 e dovrà quindi ripetersi se non vuole perdere punti. La notizia del ricorso della Wada è arrivata quindi a un punto molto stressante della stagione del tennista italiano.
Il caso di doping che riguarda Jannik Sinner
Ad aprile 2 diversi controlli antidoping hanno rilevato la presenza nelle urine di Sinner di una sostanza proibita, il clostebol, uno steroide anabolizzante. Le quantità erano molto piccole, tali da non causare nemmeno una sospensione del tennista italiano.
Durante il processo, svoltosi ad agosto, la difesa di Sinner ha ricostruito l’assunzione della sostanza come una contaminazione. Il fisioterapista del tennista si stava curando un taglio a una mano durante gli Indian Wells, quando la Wada aveva rilevato la positività di Sinner.
La cura era a base di Trofodermin, medicinale da banco che contiene clostebol. Sinner soffre di una dermatite che gli causa piccoli tagli su schiena e piedi. La contaminazione sarebbe quindi avvenuta dalle mani del fisioterapista a queste ferite.
Sinner è stato assolto con formula piena e non deve scontare nessun periodo di sospensione. La Wada ha fatto ricorso però al Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, anche se in passato, in altri casi simili, aveva rinunciato al ricorso.