Sindaco eletto a Castelfranco col tatuaggio nazista, Fabio Mini di Fratelli d'Italia si difende: "Inno a Dio"
È bufera sul neo-sindaco di Fratelli d'Italia a Castelfranco Fabio Mini, per il tatuaggio nazista al braccio e i post nostalgici sui suoi profili
Un sindaco con una frase nazista tatuata sull’avambraccio e un elenco di frasi nostalgiche sui social. Scoppia il caso di Castelfranco di Sotto, comune in provincia di Pisa dove due settimane fa è stato eletto a primo cittadino, Fabio Mini, un candidato di Fratelli d’Italia che sul suo profilo social lascia in bellavista i propri commenti inneggianti al duce, ma nel frattempo smentisce le simpatie per il nazifascismo. Al punto da sostenere che il suo tatuaggio “Gott mit uns” sia un “inno a Dio” e non il motto dei soldati del terzo Reicht.
Il tatuaggio nazista
Mentre attorno alla vicenda vige il silenzio degli alleati Lega e Forza Italia, i vertici toscani di Fratelli d’Italia non commentano e lasciano la parola al diretto interessato. “La legittimazione democratica mi è stata data dai cittadini – ha dichiarato Mini attraverso una nota – Faccio parte di Fratelli d’Italia e ho piena consapevolezza dei valori democratici del partito, valori che condivido e in cui mi riconosco. Sono contro ogni totalitarismo, razzismo, antisemitismo e limitazione della libertà“.
“Il tatuaggio è un inno a Dio – ha dichiarato – È il motto dei medici che curavano i cavalieri cristiani durante le crociate. La mia preoccupazione è solo servire con onore e nel migliore di modi i cittadini che mi hanno eletto sindaco”.
I post del sindaco di Castelfranco
Se si vanno a guardare i post pubblicati da Mini sui suoi profili social, il sospetto che il tatuaggio sia effettivamente riferito al motto nazista è, però, più che lecito. “Non siamo nostalgici di Benito Mussolini, siete voi che, in 72 anni, non siete stati capaci di farcelo dimenticare” scrive il neo-sindaco il 17 dicembre 2017, come ricostruito dal quotidiano il Tirreno, mentre il 9 gennaio 2018 sulla sua bacheca Mini pubblica un articolo di Primato Nazionale, dal titolo “Acca Larentia: migliaia in piazza a Roma, ma per i giornali non è successo niente”, e nella foto uno striscione esposto nel corteo che invoca “Onore ai camerati caduti”.
Andando a ritroso sul profilo di Mini, si trova un post dell’aprile 2016, con un annuncio mortuario e la scritta “Il 25 aprile non lo festeggio” e sotto il suo commento “Boia chi molla!“.
La reazione delle opposizioni
Tutte manifestazioni dell’idea politica del sindaco che per le opposizioni sono inaccettabili: “La storia di Castelfranco non può essere oltraggiata da un sindaco di questo genere, un pericolo anche per il futuro della nostra comunità” scrivono in una nota congiunta Pd, Azione, Repubblicani, Socialisti e Verdi Sinistra”.
“Molti cittadini ed elettori che hanno dato fiducia a Fabio Mini – si legge – si renderanno conto di quello che noi abbiamo sempre saputo ovvero che si tratta di un esponente di estrema destra che strizza l’occhio al nazifascismo. Il 25 Aprile eravamo tutti in piazza Remo Bertoncini. Tutti tranne Fabio Mini e quella che è diventata la nuova amministrazione comunale”.