Silvio Berlusconi assolto per il Ruby ter: "Il fatto non sussiste". Dopo sei anni si chiude il processo
Si chiude il processo Ruby ter: Silvio Berlusconi è stato assolto perché "il fatto non sussiste". Cosa avrebbe pesato sul verdetto
Silvio Berlusconi è stato assolto. Il processo Ruby ter si conclude a Milano dopo sei anni “perché il fatto non sussiste”. L’ex presidente del Consiglio e altre 28 persone erano accusate a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Nei confronti di Berlusconi era stata chiesta una condanna a sei anni.
- Assolto Berlusconi: si chiude il caso Ruby ter
- Assolta anche Karima el Mahroug
- Cosa avrebbe pesato per la sentenza Ruby ter
- Le prime reazioni dopo il verdetto
Assolto Berlusconi: si chiude il caso Ruby ter
Secondo l’accusa il leader di Forza Italia da novembre 2011 fino al 2015 aveva pagato circa 10 milioni di euro alle sue giovani ospiti di Arcore, ormai note come ‘ex olgettine’ al fine di mostrarsi reticenti o mentire durante i primi due processi, Ruby e Ruby bis.
Le prove della presunta corruzione risiedevano a detta dei pm nei bonifici mensili e nei “benefit” di vario tipo venuti alla luce durante le indagini.
Berlusconi si era sempre difeso dalle accuse parlando di “generosità”, giustificando i versamenti come una sorta di ricompensa per chi si era visto rovinare la vita dall’inchiesta giudiziaria e dal racconto presentato dai media. La sentenza del Tribunale di Milano che mette un punto all’accusa di corruzione in atti giudiziari è arrivata dopo circa due ore di camera di consiglio.
Assolta anche Karima el Mahroug
La sentenza ha visto l’assoluzione di tutti e 29 gli imputati del processo. Oltre al leader di Forza Italia sono quindi state assolte anche Karima el Mahroug e le altre venti ragazze ex ospiti delle serate di Arcore.
“Ora è finito un incubo – ha dichiarato ‘Ruby’, che si è presentata in aula dopo la lettura della sentenza – ho bisogno di tempo per assimilare ma sono contenta perché finalmente una parte di verità è venuta fuori”.
Karima el Mahroug, conosciuta anche come ‘Ruby’
“Di Berlusconi, anche ai tempi, ne ho sempre parlato bene, non ho mai parlato dell’uomo politico”, ha precisato ai giornalisti, confessando che potrà solamente essergli “grata”.
“Poi quello che è venuto dopo non lo auguro a nessuno – ha aggiunto Karima el Mahroug – in tanti momenti ho pensato anche che era meglio non averlo mai incontrato. È stata una battaglia molto grande, forse più grande di me, e io sono sempre stata la vittima“.
Cosa avrebbe pesato per la sentenza Ruby ter
In merito al verdetto, secondo quando emerge da una nota del presidente del Tribunale di Milano che anticipa le motivazioni, potrebbe aver influito una ordinanza emessa dai giudici nel novembre 2021.
Al tempo avevano infatti dichiarato “inutilizzabili” i verbali di almeno 18 giovani resi nei vari filoni: secondo il Tribunale le ‘ex olgettine’ dovevano invece essere indagate già dal marzo 2012 e sentite in aula con la garanzia dei testi assistiti da avvocati.
Crollando l’accusa di false testimonianze sarebbe quindi caduta anche la connessa accusa di corruzione dei testimoni. Ma per capire esattamente i dettagli delle motivazioni della sentenza occorrerà attendere 90 giorni.
Le prime reazioni dopo il verdetto
Subito numerose le reazioni delle persone vicine a Silvio Berlusconi. Il legale Federico Cecconi ha espresso tutta la sua soddisfazione per il verdetto, evidenziando che si tratta di “un’assoluzione con la formula più ampia e piena possibile”. E ha ricordato che è la terza, dopo quelle dei precedenti due filoni di Siena e Roma.
Il co-fondatore di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato la sentenza sottolineando “che rende giustizia ad un uomo attaccato tanto ingiustamente per motivi politici”. “Nessuno di noi – ha precisato – dubitava della sua innocenza”.
Il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha invece detto di essere “felice per l’assoluzione di Silvio dopo anni di sofferenza, insulti e inutili polemiche”.
Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato la notizia, sottolineando che arriva adesso la parola fine “a una lunga vicenda giudiziaria che ha avuto importanti riflessi anche nella vita politica e istituzionale italiana”. “Rivolgo al Presidente Berlusconi a nome mio e del Governo un saluto affettuoso”, ha affermato attraverso una nota.