Sigfrido Ranucci accusato da Giuliano Ferrara sul caso Spano, attacco anche a Mario Giordano: il motivo
Giuliano Ferrara va all'attacco di Sigfrido Ranucci e di Mario Giordano per il caso delle dimissioni di Francesco Spano
In queste ore sta tenendo banco il caso delle dimissioni di Francesco Spano da Capo di Gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli. Una vicenda partita da una inchiesta di Report (non ancora andata in onda) su un presunto conflitto di interessi risalente a quando i due erano entrambi al Maxxi. Sul caso interviene Giuliano Ferrara che va all’attacco del responsabile del programma di Rai 3, Sigfrido Ranucci, e di Mario Giordano.
- Giuliano Ferrara all'attacco sul caso Spano
- Ferrara contro Sigfrido Ranucci e Mario Giordano
- Il caso Spano e le tensioni in Fratelli d'Italia
Giuliano Ferrara all’attacco sul caso Spano
In un articolo sul Foglio di oggi, 24 ottobre, Giuliano Ferrara affronta il caso delle dimissioni di Francesco Spano, parlando di uno “scandalo farlocco“.
E di una “penosa minicrociata al grido di ‘dàgli al pederasta'”, che ha “indotto un funzionario mite e competente, il cui orientamento sessuale non fa questione e non fa storia, a dare le dimissioni”.
Da una parte, scrive Ferrara, c’è un “ministro ‘fascista'” che si “comporta da gran signore e tiene al suo fianco, per esperienza e capacità amministrativa, un funzionario cattolico, di sinistra solidale, con un curriculum rispettabilissimo, fuori dal famoso amichettismo”.
Mentre dall’altra basta un pettegolezzo spacciato per notizia a far partire “l’assalto squadrista” con “insinuazioni, allusioni, toni di sordido ricatto politico e morale”.
Ferrara contro Sigfrido Ranucci e Mario Giordano
Ferrara se la prende con chi avrebbe messo in piedi questa crociata contro Spano: “associazioni vagamente paranoidi pro familia”, due giornalisti come Mario Giordano e Sigfrido Ranucci e un “chattaro di Fratelli d’Italia“.
Ferrara mette nel mirino in particolare i colleghi: Giordano, che definisce “giornalista di destra forcaiola dalla voce chioccia” e Ranucci, “mancato premio Pulitzer”.
Poi conclude: “Il giornalismo non è una cosa tanto seria, ma può essere un mestieraccio accettabile e utile alla democrazia. Basta che non entri nel mazzo delle minicrociate rossobrune”.
Il caso Spano e le tensioni in Fratelli d’Italia
Oltre all’inchiesta di Report, ad indurre Spano alle dimissioni sarebbero stati anche gli insulti ricevuti in una chat di FdI per il suo orientamento sessuale e per le sue posizioni sui temi Lgbtq.
Stando alla ricostruzione fatta dal Corriere della Sera, le dimissioni di Spano arrivano in un clima di tensioni e veleni all’interno del partito guidato da Giorgia Meloni.
Come testimoniato dall’accesa lite in Parlamento, raccontata da Repubblica, tra Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura di Fratelli d’Italia, e Antonella Giuli, giornalista assunta nell’ufficio stampa della Camera e sorella del ministro della Cultura.
In tanti infatti all’interno del partito non hanno ben accolto l’incarico affidato da Giuli a Spano, un corpo estraneo politicamente e un omosessuale dichiarato.
Tensioni che si riversano anche sul ministro Giuli, accusato di aver voluto uno di sinistra sgradito al partito, tanto che la sua posizione all’interno del governo, nominato poco tempo fa dopo il caso Sangiuliano-Boccia, sarebbe già in bilico.