Siena, investita a 16 anni dall'amica. Il cordoglio della famiglia
La 17enne ha sbagliato la marcia. "Sono disperata, ho la morte nel cuore", ha detto agli amici. Siena, investita a 16 anni dall'amica
È una tragedia che ha distrutto due famiglie quella di Yara Gattavecchi, 16 anni, investita per errore da un’amica e morta il 24 luglio. È una tragedia che ha per teatro Montepulciano, città medievale situata sulle colline della Toscana, in provincia di Siena. Circondata da vigneti, il pesino è conosciuto per il suo vino rosso. Proprio alla produzione del vino si era dedicata la famiglia Gattavecchi. Prima che altri drammatici fatti venissero indicizzati tra i risultati di Google, a una rapida ricerca del cognome, molto conosciuto a Montepulciano, i risultati riportavano all’azienda agricola produttrice di vino Nobile, uno dei più antichi d’Italia, le cui prime documentazioni risalgono addirittura al 789 d.C., in epoca medievale.
Oltre a essere una famiglia molto nota a Montepulciano, i Gattavecchi sono anche una famiglia numerosa: Yara, che avrebbe dovuto compiere 17 anni a dicembre, aveva due fratelli, Yannik e Maurizio e una sorella di 21 anni, Maria (i due fratelli sono nati dal precedente matrimonio della madre Lilian). Spesso li si trovava nel ristorante di fianco alla cantina di Vino Nobile gestito dalla famiglia Gattavecchi. A volte, tra i tavoli qualcuno avvistava anche Yara, con il sorriso luminoso che molti, all’indomani della tragedia, ricordano con dolore.
Ma questa storia non soltanto una vittima. C’è naturalmente il dolore delle famiglie, certo, ma anche quello dell’altra ragazza, la ragazza che guidava l’automobile che ha ferito mortalmente e per errore la giovanissima montepulcianese. Si è trattato di un evento imprevisto e adesso Antonia – nome di fantasia – è comprensibilmente distrutta. Una disperazione forse aggravata dal fatto che Yara non era una ragazzina qualunque per Antonia e non era neanche una conoscente o un’amica come tante altre: Yara e Antonia erano invece compagne di banco e migliori amiche. Entrambe frequentavano il liceo Linguistico Poliziano.
Il lutto delle cittadine in provincia di Siena, la dinamica dell’incidente
Proprio la scuola ricorda con queste parole di cordoglio l’alunna rimasta vittima di uno sciagurato incidente: “È venuta a mancare la nostra studentessa Yara Gattavecchi. La comunità del Liceo Poliziano piange la prematura scomparsa di Yara, si stringe alla mamma, al babbo, a tutta la famiglia e partecipa al loro dolore e al dolore straziante di tutti coloro che, con Yara, hanno condiviso giornate e anni di vita, di passione, di gioia, di speranza”. Tra quest’ultimi c’è, come già ricordato, l’amica alla guida della Mini Minor di seconda mano regalatale dal nonno per fare pratica, in attesa di poter prendere la patente. L’investimento è avvenuto nel cortile della corte privata della casa colonica dove Antonia abitava, ad Abbadia San Salvatore sulle montagne dell’Amiata.
Al messaggio di cordoglio del Liceo se n’è aggiunto un altro, proveniente dal Consorzio Vino Nobile: “Una terribile notizia ha scosso la comunità di Montepulciano toccando una delle famiglie più legate per storia e attaccamento alla nostra Denominazione, la famiglia Gattavecchi. In questo giorno di immenso dolore vogliamo esser loro tutti particolarmente più vicini”.
Il dolore delle famiglie, le parole dello zio di Yara Gattavecchi
Come succede nei piccoli nuclei abitativi (e i due paesini in provincia di Siena naturalmente lo sono, 6mila abitanti quelli di Abbadia San Salvatore, 14mila quelli di Montepulciano), di intrecci se ne verificano in continuazione: in un’area abitativa in cui tutti conoscono tutti, non soltanto tutti conoscevano Yara, ma anche le famiglie delle due vittime – Yara è stata vittima di un incidente, Antonia di un fatto che mai e poi mai avrebbe voluto commettere – si conoscevano bene. Yara è stata soccorsa dalla Misericordia, i cui medici, vedendo il corpo della ragazzina ferito gravissimamente dall’impatto con la vettura che l’ha schiacciata contro il muro, sono colleghi del papà di Antonia, che lavora nella stessa azienda ospedaliera. I soccorritori, giunti alla casa colonica nella notte tra giovedì e venerdì, hanno trasportato Yara all’Ospedale delle Scotte, a Siena. Per la ragazza non c’è stato nulla da fare: la morte è arrivata sabato 24 luglio.
Al funerale di Yara, durante il quale il sindaco ha proclamato il lutto cittadino, i genitori di Antonia si sono presentati alla cerimonia pieni di dolore e presentando delle scuse. “I suoi genitori (quelli di Antonia, ndr), disperati, sono venuti da noi qui a Montepulciano a farci le condoglianze, a chiedere scusa”. Sono le parole dello zio di Yara, fratello del padre Gionata, che ha parlato con Il Corriere della Sera. “Hanno abbracciato mio fratello Gionata, il babbo di Yara, e la mamma Lilian”, ha dichiarato il familiare. Yara “accoglieva tutti con un sorriso contagioso – ha ricordato ancora lo zio – non ho mai conosciuto una ragazzina capace di sprigionare così tanta gioia”. E ancora: “Ho visto l’ultima volta Yara poche ore prima dell’incidente. Mi ha accolto con un grande ‘ciao zio’ e un sorriso luminosissimo. E con quel sorriso la voglio ricordare”. Yara sarebbe dovuta partire in vacanza con i genitori nel giorno della sua morte, il 24 luglio. Anche l’amica Antonia sarebbe dovuta andare in vacanza, in Sicilia, ma aveva deciso di rimanere dai nonni per dare una festicciola nella sua casa.
È appunto in un contesto festoso e caratterizzato da allegria che l’atmosfera ha cambiato improvvisamente di segno. Dalle ricostruzioni dei testimoni, e tra questi ci sono naturalmente le altre amiche presenti, sembra che Antonia volesse far vedere come sapesse già guidare. La manovra sbagliata sarebbe consistita nell’aver ingranato la prima invece che la retromarcia. Yara si trovava in quel momento davanti alla vettura. I suoi organi sono stati donati dalla famiglia.
Le parole della 17enne: “Sono disperata, ho la morte nel cuore”
Antonia invece ha confessato agli amici di “essere disperata”, di avere “la morte nel cuore”. E questo quando, poche ore dopo l’incidente, la vittima dello scontro era in ospedale. All’Ospedale delle Scotte, a Siena, Yara Gattavecchi è rimasta in condizioni critiche ricoverata per alcune ore in terapia intensiva. Le condizioni sono apparse serissime fin da subito, quando la ragazza era però viva. A questa flebile speranza si sono aggrappati i medici della Misericordia giunti ad Abbadia San Salvatore. La morte di Yara tuttavia è stata inevitabile. Quando è sopraggiunta, dopo due giorni di agonia dell’amica, Antonia ha visto il mondo crollarle addosso. Chi la conosce dice che adesso non riesce quasi più a parlare. Non esce di casa. Distrutta dal dolore, ha detto di non voler vedere nessuno.