Si tuffa nel fiume Adda a Medolago vicino Bergamo e scompare: le ricerche di sommozzatori e vigili del fuoco
Il ragazzo si è tuffato dalle piscinette di Medolago: il fiume Adda è interessato da una forte corrente negli ultimi giorni. Ricerche senza sosta
Si teme per la vita di un giovane a Medolago, in provincia di Bergamo, scomparso nel fiume Adda dopo un tuffo nel pomeriggio di domenica 21 luglio. L’allarme immediato ha dato il via alla macchina dei soccorsi, con i vigili del fuoco fluviali e i sommozzatori al lavoro nelle ricerche con diverse squadre e mezzi.
- Giovane non riemerge dal fiume Adda a Medolago: le ricerche
- I sommozzatori e i vigili del fuoco impegnati nelle ricerche
- Il ragazzo annegato due mesi fa a Medolago
Giovane non riemerge dal fiume Adda a Medolago: le ricerche
L’episodio è avvenuto intorno alle 15,20 nella zona delle piscinette di Medolago, luogo molto frequentato dai turisti che cercano ristoro in queste calde giornate estive.
In base alle testimonianze il ragazzo si sarebbe tuffato nel fiume e non sarebbe più riemerso. L’Adda in questo periodo è interessato da forti correnti, motivo per il quale la preoccupazione è stata subito alta.
Il giovane si è tuffato nel fiume Adda a Medolago, in provincia di Bergamo
La chiamata d’emergenza è partita quindi in tempi rapidi, con i soccorsi pressoché immediati, a tentare di scongiurare l’annegamento del giovane.
I sommozzatori e i vigili del fuoco impegnati nelle ricerche
In breve tempo sono intervenute quattro squadre specializzate dei vigili del fuoco. In campo i soccorritori fluviali di Bergamo con moto d’acqua e gommone, i sommozzatori di Milano con un elicottero da Malpensa, i sommozzatori di Vicenza e i volontari di Treviglio.
Sul posto sono giunti anche un’ambulanza e l’elisoccorso del 118 da Bergamo per fornire assistenza.
Il ragazzo annegato due mesi fa a Medolago
A distanza di poco tempo, quindi, si configura un’altra possibile tragedia nell’Adda, nello stesso punto in cui un ragazzo di 16 anni era scomparso davanti allo sguardo impotente dei suoi genitori.
Il giovane, di origine sudamericana era morto annegato domenica 12 maggio, durante una giornata passata con i genitori sulla spiaggia affollata.
Il 16enne, dopo aver nuotato fino alla sponda opposta del fiume, aveva tentato di tornare ma la forte corrente glielo aveva impedito. Nonostante sia riuscito a chiedere aiuto e diverse persone si siano tuffate per salvarlo, è stato trascinato sott’acqua.
I vigili del fuoco di Monza e Milano, insieme ai sommozzatori e agli aerosoccorritori del Reparto Volo Lombardia erano intervenuti rapidamente. Il ragazzo è stato poi trovato a circa 3 metri di profondità, ma ogni tentativo di rianimarlo è stato inutile.
Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), ogni anno in Italia circa 400 persone muoiono annegate.