Covid, Sgarbi accusa Pregliasco in diretta tv: "Hai distribuito paura"
Scontro in diretta a 'Non è l'Arena' tra Vittorio Sgarbi e il virologo Fabrizio Pregliasco, accusato di aver "distribuito paura in televisione"
Scontro dialettico tra il deputato Vittorio Sgarbi e il virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco, durante la trasmissione ‘Non è l’Arena’ in onda su La7. Il primo ha accusato il secondo di aver “distribuito in tv la paura per una malattia meno importante del cancro“. Ecco cosa è successo.
Covid, Sgarbi accusa Pregliasco in diretta tv: “Hai distribuito paura”
Vittorio Sgarbi ha esordito dicendo di avere “un vantaggio”, ossia di essere “totalmente incompetente e la materia non mi riguarda: qualunque cosa io dica è senza fondamento di conoscenza”.
Dopo la premessa, ha confessato di aver “vissuto quasi due anni in cui l’incubo e la paura hanno dominato la nostra vita. Ma mentre siamo tutti certi che il fumo porta il cancro, (durante il lockdown, ndr) erano aperte le tabaccherie: è un fatto singolare, grande protezione per il raffreddore, l’influenza, la polmonite, ma nessuna preoccupazione per l’epatite C, per il cancro, per il fumo. Hanno proibito, all’epoca, di andare in bicicletta per tre mesi”.
Quindi, il primo intervento del virologo Fabrizio Pregliasco, che contesta la generalizzazione fatta da Sgarbi: “Ma è un’indicazione generale, come si fa a fare dei distinguo?”
La controreplica del deputato: “Sì, ma non puoi imporre una cosa a una persona che non porta danno, altrimenti devi anche impedire il fumo“.
Poi, l’attacco diretto di Sgarbi a Pregliasco: “Colleghi (medici, ndr) che non hanno accettato la dottrina del dio vaccino li avete trattati come delle m****. Anche tu sei negativo, perché tu hai distribuito, come tutti in televisione, la paura per una malattia che è di gran lunga meno importante del cancro“.
Pregliasco ha ribattuto dicendo che la paura “ci voleva, era necessaria, è una malattia pericolosa“.
Covid, Sgarbi attacca Pregliasco: scontro sul Green Pass
Il secondo round è invece sul Green Pass. “Questa malattia, oggi, è molto declinata – ha proseguito Sgarbi -: quando io ho parlato con Draghi, gli ho parlato per una cosa molto chiara: se io vedo uno che sta al bar durante un concerto per cui è obbligatorio il Green Pass e a quello non glielo chiedi è una contraddizione palese”.
Immediato l’intervento di Pregliasco: “Ma è inutile entrare nel merito di queste incongruenze, è una cosa diversa. Il Green Pass serve per convincere pesantemente alla vaccinazione. Così si fa polemica per dire che è negativo, non va bene. Bisogna dare un messaggio positivo“.
Sgarbi ha quindi contestato il fatto che il certificato verde sia obbligatorio in Italia e non in altri Paesi: “Non c’è in Spagna, non c’è in Inghilterra. Voi siete scienziati, diciamo una cosa che valga a livello mondiale, che valga qui come a Madrid, dove ci sono stati meno morti con i musei aperti di quanti non ce ne siano stati a Milano quando era tutto chiuso”.
Quindi, la chiusa di Pregliasco: “L’epidemia viaggia in modo diverso“.