Sgarbi e gli autovelox: cosa ha "promesso" in caso di elezione
Vittorio Sgarbi, candidato capolista al Senato a Milano e Monza per la lista "Noi moderati", ha annunciato un provvedimento in caso di elezione
Vittorio Sgarbi, candidato capolista al Senato a Milano e Monza per la lista “Noi moderati”, è deciso a far abolire gli autovelox nel caso in cui dovesse essere eletto. Lo ha annunciato lo stesso critico d’arte all’Hotel Melià di Milano.
L’annuncio di Vittorio Sgarbi
Questo l’annuncio-provocazione di Vittorio Sgarbi, riportato dal ‘Corriere della Sera’: “Se mi eleggono faccio abolire gli autovelox, almeno per 9 mesi“.
Il critico d’arte, recentemente protagonista di una polemica contro Klaus Davi, ha poi “stuzzicato” gli alleati di partito, ai quali imputa la scelta di un nome “orribile” accompagnato da “simboli anche più brutti”. “Quando li ho visti li ho odiati”, ha detto Vittorio Sgarbi, che poi ha aggiunto: “Se non faremo il 3% lo si dovrà alla miopia di Giovanni Toti, Maurizio Lupi e Luigi Brugnaro. Se lo faremo è perché ci sono io”.
L’appello social di Vittorio Sgarbi
Nella mattinata di sabato 3 settembre, Vittorio Sgarbi ha pubblicato un video su ‘Facebook’ in cui dice: “Vi sto sul ca**o? A qualcuno probabilmente starò sul ca**o. Votate chi vi pare.Ma le avete viste le facce dei candidati? Avete visto chi sono? Avete visto come per votare un falso partito votate delle facce che non esistono? Li avete visti? Ecco, vi sto sul ca**o? Ma io ci sono! Gli altri non vi stanno da nessuna parte, non esistono. A Bologna votate per me”.
Il video è completato dalla didascalia in cui il critico d’arte ricorda dove è candidato: “Vi sto sul c…o? Ma io ci sono! Puoi votare Sgarbi al Senato nel Collegio uninominale (centrodestra) di Bologna e in quello plurinominale Lombardia 2 per “Noi Moderati””.
La “stoccata” di Lupi
All’hotel Melià aveva preso la parola anche Maurizio Lupi, che ha affermato: “Daremo un dispiacere a qualcuno”. Lo stesso Lupi ha poi indicato il nome di Giorgia Meloni come futura presidente del Consiglio: “Ha tutte le caratteristiche per fare il premier. D’altronde è sempre stato così: chi prende più voti viene incaricato di fare il presidente, sarà poi il presidente della Repubblica a decidere”.