Sgarbi contro la Venere di Botticelli influencer del turismo in Italia: polemica sui costi, attacco a Ferragni
Sgarbi punta il dito contro la campagna per il turismo in Italia con la Venere di Botticelli protagonista come influencer
Una Venere di Botticelli influencer, in giro per l’Italia tra selfie a piazza San Marco a Venezia, un giro in bici per le vie di Roma e uno scatto con una fetta di pizza sul lago di Como. Una campagna per la promozione del turismo in Italia che fa discutere, col sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che entra a gamba tesa sulla scelta del Governo.
- Venere di Botticelli influencer per l'Italia
- Le critiche di Sgarbi alla campagna
- Il costo della campagna che fa discutere
Venere di Botticelli influencer per l’Italia
A far discutere e a creare la polemica è stata la scelta da parte del ministro al Turismo Daniela Santanchè di trasformare la Venere di Botticelli in una vera e propria influencer per l’Italia. Il dipinto, vestito di tutto punto, è infatti protagonista di alcuni scatti in giro per il Bel Paese per promuovere le bellezze dell’Italia con “Open to Meraviglia“.
Dal selfie in una piazza San Marco deserta a Venezia, passando per le foto romane al Colosseo e la pizza sul lago di Como, la campagna pensata e sviluppata dal Gruppo Armando Testa è un vero e proprio racconto dell’Italia dal punto di vista della Venere in forma moderna, appunto da influencer.
Quattro delle immagini scelte per la campagna “Italia Open to Meraviglia”
Tanto star da avere anche un account Instagram ufficiale “Venereitalia23” in cui invita tutti a seguirla: “Seguitemi per un viaggio alla scoperta dell’Italia”. Poi anche un altro invito: “E chi meglio di me potrebbe portarvi alla scoperta del Bel Paese in ogni momento dell’anno? Io, Venere. Immagine dell’Italia nel mondo oggi nei panni di una virtual influencer”.
Le critiche di Sgarbi alla campagna
Una scelta che non è per nulla piaciuta al sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che non perde tempo ad attaccare il ministro Santanchè e i colleghi Tajani e Abodi che hanno lanciato la campagna insieme a Enit. “Serve per vendere la nostra Nazione e le nostre eccellenze, in un modo inedito, mai fatto in Italia prima d’ora” ha commentato il ministro Santanchè, che però deve incassare le critiche di Sgarbi.
“La pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle” ha infatti spiegato il critico d’arte, al quale non è piaciuto vedere la Venere vestita che è stata definita una “roba da Ferragni“.
Ma la critica è soprattutto allo slogan: “Open to Meraviglia? Anche così funziona lo stesso, lo ha deciso un grafico e io non voglio contraddire troppo i miei colleghi. Ma che roba è? Che lingua è?“.
Il costo della campagna che fa discutere
A far storcere il naso è poi il costo dell’investimento per la campagna primavera/estate e autunno/inverno che si svilupperà su tutti i principali mercati internazionali.
Secondo le previsioni si tratta di circa 9 milioni di euro, di cui circa la metà saranno concentrati sui principali hub aeroportuali internazionali, con il video promozionale che sarà diffuso sui voli Ita Airways, e nelle stazioni ferroviarie europee, con collegamenti diretti con l’Italia e ove esiste una forte sinergia tra Enit e Trenitalia, ovvero Francia, Germania, Austria, Svizzera
4 milioni di euro saranno poi investiti sull’ecosistema digitale internazionale con campagne crossmediali internazionali.