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Sfiducia Bonafede, nodo Iv: l'ipotesi Maria Elena Boschi ministra

Trattativa tra Conte e Italia Viva sul voto di sfiducia al ministro della Giustizia. Tra le ipotesi più accreditate, quella del rimpasto di Governo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

È prevista alle 9.30 la votazione in Senato sulle mozioni di sfiducia per il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, una presentata dal centrodestra (Lega, Fratelli d’Italia e e Forza Italia) e una da +Europa (con il supporto di Azione e Forza Italia). Italia Viva non ha ancora sciolto la riserva sulla direzione da seguire in Aula, con una riunione a porte chiuse a Palazzo Madama che si svolgerà poco prima della seduta. Ne dà notizia l’Ansa.

A preoccupare più il Governo sarebbe la mozione di Emma Bonino, che potrebbe essere votata da 144 senatori. Gli ultimi conteggi parlerebbero invece di 150 o 151 voti per la maggioranza senza Italia Viva, con molti parlamentari indecisi.

Nel pomeriggio del 19 maggio Maria Elena Boschi ha dialogato per due ore con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi per sciogliere il nodo dei renziani. Sul tavolo, oltre la sfiducia per il guardasigilli, anche un pacchetto di proposte di Italia Viva, presentato poco prima al capo di gabinetto del premier Alessandro Goracci.

Tra queste, riporta l’Ansa, potrebbero esserci la promessa di un posto da sottosegretario alla Giustizia per Lucia Annibali o Gennaro Migliore. E probabilmente un dicastero per la stessa Maria Elena Boschi. Magari al posto di Elena Bonetti, come capo del Ministero per le Pari opportunità e la Famiglia.

Inoltre Italia Viva avrebbe chiesto al presidente del Consiglio “passi avanti” sul piano per le infrastrutture e sul Family act.

Giuseppe Conte avrebbe accolto le istanze del partito di Matteo Renzi, concedendo a Iv il “riconoscimento politico” chiesto. Scongiurata la crisi, si potrebbe andare avanti fino al 2023 senza ulteriori frizioni interne. L’ipotesi più accreditata sarebbe quella del rimpasto, come hanno spiegato all’Ansa fonti vicine all’esecutivo.

Dal M5s arriva la difesa dell’operato di Alfonso Bonafede, con la sicurezza che “la mozione sarà largamente respinta“, come dichiarato dal ministro Federico D’Incà. Luigi Di Maio ha invece parlato davanti ai microfoni dell’Ansa di “maggioranza compatta“.

Tra le file del Pd si respira malcontento per il guardasigilli e per la ministra della Scuola Lucia Azzolina. “Il metodo di Alfonso Bonafede non ci piace”, ha spiegato il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci. Anche se il centrosinistra non dovrebbe arrivare per questo a votare la sfiducia.

“Non ci sono motivi né di merito né di metodo, ma superata questa fase serve un cambio di passo con riforme di giustizia penale, civile, del Csm e dell’ordinamento penitenziario”, hanno spiegato fonti del Partito Democratico all’Ansa.

maria-elena-boschi Fonte foto: Ansa
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