Sette nuovi casi del virus West Nile in Italia in una settimana, allarme dell'Iss sulla crescita dei contagi
Nuovi casi di contagi in Italia del virus West Nile. L'Iss lancia l'allarme: di cosa si tratta, quali sono i sintomi e come comportarsi
Aumentano i casi del virus West Nile. Sono sette i nuovi contagi in Italia, come riporta l’Iss che lancia l’allarme: i numeri sono in crescita negli ultimi giorni.
- Quanti sono i casi del virus West Nile in Italia
- Il bollettino dell’Iss: nuovi contagi, ecco dove
- Cos’è il virus West Nile
- Quali sono i sintomi
- West Nile: diagnosi, prevenzione e terapia, tutto quello che c’è da sapere
Quanti sono i casi del virus West Nile in Italia
Nel periodo che va dal 18 al 24 luglio 2024 i casi umani sono passati da 6 a 13, un incremento di 7 unità.
A riportarlo è il Bollettino numero 5 della Sorveglianza dell’Iss, l’Istituto Superiore di Sanità che ha iniziato la sorveglianza di questi dall’inizio di maggio 2024.
Il bollettino dell’Iss: nuovi contagi, ecco dove
Infezioni da West Nile Virus nell’uomo sono state accertate in sei Regioni: Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Puglia ed Emilia Romagna, dove è stato registrato il primo caso umano autoctono della stagione, a giugno, a Modena.
Di questi 13 casi, 7 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, 4 sono stati quelli asintomatici identificati in donatori di sangue e 2 i casi di febbre entrambi importati (uno dall’Oman e l’altro dal Marocco).
Come ha confermato l’Iss, tra i casi confermati è stato notificato anche un decesso di una donna di 80 anni della provincia di Pordenone. Nel 2023 i morti da WNV erano stati 27, nel 2022 37.
Cos’è il virus West Nile
Il virus West Nile porta alla febbre West Nile (West Nile Fever, come è nota in campo sanitario). Questo virus appartiene alla famiglia dei Flaviviridae e fu isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nell’omonimo distretto. Da allora si è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America e infetta anche altri mammiferi.
È trasmesso soprattutto dagli uccelli selvatici e dalle zanzare: attraverso le loro punture arriva all’uomo. Molto più raramente si è trasmesso con trapianti di organi, trasfusioni di sangue e da madre a feto in gravidanza.
Questa febbre non passa da persona a persona tramite il contatto con quelle infette.
Quali sono i sintomi
Dopo la puntura, secondo quanto comunica l’Iss, il periodo di incubazione varia fra 2 e 14 giorni.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo: talvolta ne compaiono alcuni lievi che possono durare pochi giorni, raramente settimane, e che possono variare con l’età della persona. Tra quelli che si riscontrano maggiormente troviamo:
- febbre;
- mal di testa;
- nausea;
- vomito;
- arrossamento degli occhi;
- dolori muscolari;
- linfonodi ingrossati;
- sfoghi cutanei.
Quando i sintomi si presentano in modo più grave (nell’1% delle persone infette) possono comprendere:
- febbre alta;
- forti mal di testa;
- debolezza muscolare;
- tremori;
- disturbi alla vista;
- convulsioni fino alla paralisi e al coma.
West Nile: diagnosi, prevenzione e terapia, tutto quello che c’è da sapere
Come capire se si è affetti da febbre da West Nile? La diagnosi si fa attraverso test di laboratorio effettuati su siero per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Non esiste un vaccino per curarla anche se, attualmente, sono allo studio.
La prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare e nella protezione usando repellenti. Altri accorgimenti utili per evitare il proliferare di questi animali nelle zone in cui si vive sono quelli di svuotare di frequente i vasi di fiori, i secchi o altri contenitori con acqua stagnante, o di cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali.
Per quanto riguarda la terapia, è bene ricordare che, nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno. Se dovessero protrarsi per qualche settimana è invece necessario il ricovero in ospedale.