Serie Disney su Avetrana sospesa dal Tribunale di Taranto: fiction su Sarah Scazzi fermata a 48 ore dal lancio
A seguito del ricorso, il Tribunale di Taranto ha imposto lo stop della serie Disney "Avetrana - Qui non è Hollywood" sul caso di Sarah Scazzi
Dopo il ricorso del sindaco di Avetrana, il Tribunale di Taranto ha imposto la sospensione della serie sul caso di Sarah Scazzi, a 48 ore dalla messa in onda du Dinsey +. La preoccupazione del primo cittadino è che la fiction possa avere “una portata diffamatoria” nei confronti del paese e della comunità.
Stop alla serie Disney su Sarah Scazzi
Nella giornata di oggi – mercoledì 23 ottobre 2024 – ad appena 48 ore dal lancio sulla piattaforma Disney+ della fiction sul caso dell’omicidio di Sarah Scazzi, il Tribunale di Taranto ha deciso di fermarne la messa in onda.
“Avetrana – Qui non è Hollywood” è stata difatti sospesa a seguito di un provvedimento di sospensione cautelare emesso dal Tribunale, che ha sospeso la serie. Il giudice ha anche fissato al prossimo martedì 5 novembre l’udienza di comparizione delle parti.
Il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, che ha deciso di presentare un ricorso per bloccare la serie Disney sul caso di Sarah Scazzi
La serie era già stata presentata in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma. È composta da quattro puntate (per la regia del regista pugliese Pippo Mezzapesa), durante le quali prova a ricostruire l’omicidio della giovane Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto.
La decisione del Tribunale
La decisione del giudice è arrivata in seguito al ricorso d’urgenza ex articolo 700 presentato due giorni fa dal sindaco del comune pugliese, Antonio Iazzi, che aveva chiesto la sospensione immediata della messa in onda della fiction firmata Disney.
La scelta del primo cittadino, che si è affidato agli avvocati i Fabio Saponaro, Stefano Bardaro e Luca Bardaro, si è resa necessaria per “appurare se l’associazione del nome della cittadina all’adattamento cinematografico susciti una portata diffamatoria”.
Bisogna chiarire quindi, come riportato dal Corriere della Sera, se la serie mostra Avetrana “rappresentandola quale comunità ignorante, retrograda, omertosa, eventualmente dedita alla commissione di crimini efferati di tale portata, contrariamente alla realtà”.
Le parole del sindaco
L’udienza di comparizione delle parti sarà quindi utile per capire se i dubbi della comunità locale “recepite dal pool difensivo, sembrano da ultimo avvalorate dalla recensione del film, pubblicata sul portale della Fondazione Ente dello Spettacolo, che rimanda all’idea di ‘un’Italia oscura e spaventosa abitata da mostri della porta accanto”, ha detto Iazzi, come scritto da Repubblica.
Una situazione che il sindaco descrive come “una porta verso gli inferi dai quali non si fa ritornò, ambientata ‘tra terre riarse, strade abbacinanti per il sole, tristi bar centri di incontri serali’, che tende a far ‘rivivere un mondo di provincia chiuso e asfissiante guidato da una cattiveria che segna senza via di scampo relazioni, amicizie e parentele”.
“Riteniamo che la nostra comunità meriti rispetto e una giusta connotazione e che la notorietà sia sempre più determinata dai tanti tesori che la storia ha lasciato, dal complesso fortilizio agli ipogei, da un prestigioso sito del neolitico alla Chiesa Matrice ed alle cappelle” ha poi concluso il primo cittadino, che in attesa di un responso definitivo ha comunque ottenuto una prima vittoria.