Sentenza Tar del Lazio sul Test di Medicina: "Prove non bilanciate", cosa succederà a chi ha passato l'esame
Il Tar del Lazio ha bocciato le modalità di selezione del test di Medicina 2023: cosa succede dopo la sentenza
Il Tar del Lazio ha annullato i provvedimenti che hanno disciplinato il test di Medicina 2023. Con una sentenza datata 17 gennaio i giudici del tribunale amministrativo hanno accolto il ricorso presentato da circa 3500 esclusi, dichiarando illegittimi bando e graduatoria delle prove di ammissione alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria (Tolc).
- La sentenza Tar del Lazio sul Test di Medicina
- Test di Medicina non bilanciati
- Test di Medicina, cosa succede ora
- I legali dei ricorrenti
La sentenza Tar del Lazio sul Test di Medicina
La sentenza della terza sezione del Tar del Lazio premia il ricorso presentato da uno studio legale a nome di 3500 esclusi al test di Medicina.
Come riporta il Corriere della Sera, i magistrati del tribunale amministrativo hanno bocciato la modalità di selezione delle prove di ammissione alla Facoltà di Medicina per l’anno accademico 2023/2024, perché “non erano omogenee quanto a difficoltà complessiva”.
Il meccanismo introdotto dal Ministero dell’Università e Ricerca, si legge nella sentenza, presenta “elementi di alea che, da un lato, non sono giustificati da esigenze oggettive della selezione e, dall’altro, non consentono un ordinamento degli aspiranti sulla base della sola performance, essendo la relativa posizione influenzata, in maniera anche significativa e determinante l’accesso ai corsi di laurea, dall’attribuzione di un fattore di parametrazione del punteggio che limita, in modo per ciascuno diverso, il punteggio massimo raggiungibile e che mina, pertanto, la par condicio tra i candidati“.
Test di Medicina non bilanciati
Per il Tar del Lazio, il sistema messo a punto dal ministero per il test di Medicina non è idoneo ad assicurare la selezione dei candidati più meritevoli, in quanto la diversa difficoltà dei 1.700 quesiti estratti a sorte non è stata compensata adeguatamente dal cosiddetto coefficiente di equalizzazione.
Inoltre ai candidati non è stato dato modo di poter “raggiungere il medesimo punteggio massimo, ponendoli, in definitiva, in una situazione di partenza diversa l’uno dall’altro e del tutto affidata al caso“.
Test di Medicina, cosa succede ora
Cosa succede ora a chi ha superato il test di Medicina? La situazione dei candidati già immatricolati non cambierà.
Nonostante abbia dichiarato illegittima la prova, il Tar del Lazio ha deciso di confermare le ammissioni di chi ha ottenuto il posto, ma ha bloccato le successive immatricolazioni per scorrimento.
Inoltre non ha autorizzato le ammissioni in sovrannumero dei primi ricorrenti vittoriosi. Le critiche al cosiddetto sistema equalizzatore aveva già indotto il ministero dell’Università a rinviare i test previsti a febbraio.
I legali dei ricorrenti
“Siamo felici di questa prima vittoria e che il giudice abbia accolto le nostre tesi e le abbia ritenute fondate concordando con noi sull’irregolarità del bando e dell’equalizzatore”, dichiarano gli avvocati Francesco Leone, Simona Fell, Floriana Barbata e Valentina Guddo che hanno presentato il ricorso per oltre 3.500 candidati esclusi.
I legali però non sono d’accordo con le conclusioni della sentenza: “Il giudice, sebbene abbia annullato bando e graduatoria e decretato l’illegittimità di tutta la procedura, non ha previsto l’immatricolazione in soprannumero. La battaglia dunque non è ancora conclusa, se i ricorrenti vorranno proporremo appello al Consiglio di Stato“.
Canta vittoria anche l’Unione degli universitari (Udu): “È stato segnato un punto importante, ma la disposizione del tribunale non basta: serve un superamento strutturale del sistema dei numeri programmati“.