Sentenza del processo per la morte di Serena Mollicone: tafferugli contro gli imputati, interviene la polizia
La sentenza della Corte d'Assise di Cassino assolve i 5 imputati per l'omicidio di Serena Mollicone. Tensioni all'esterno del palazzo di giustizia
La sentenza del processo per la morte di Serena Mollicone arriva dopo le 19:30 di venerdì 15 luglio. Dopo il pronunciamento dei giudici la folla si divide: c’è chi grida di gioia, ma dall’altra parte c’è un pubblico inferocito. In piazza Labriola, all’uscita degli imputati dall’aula della Corte d’Assise di Cassino, ci sono state tensioni.
- Morte di Serena Mollicone: tutti assolti
- I disordini all'esterno del palazzo di giustizia
- In aula la famiglia di Marco Vannini
- L'omicidio di Serena Mollicone secondo la Procura di Cassino
Morte di Serena Mollicone: tutti assolti
Si è chiusa con l’assoluzione, la camera di consiglio durata almeno 10 ore presso la Corte di Assise di Cassino.
Gli imputati sono stati assolti “per non aver commesso il fatto”. Assoluzione dunque per Marco Mottola e per il padre Franco, ex comandante dei carabinieri della stazione di Arce e per la moglie Anna Maria. La famiglia Mottola era accusata di omicidio volontario.
Nessuna condanna anche per l’appuntato dei carabinieri Francesco Suprano accusato di favoreggiamento, e anche per Vincenzo Quatrale, che all’epoca della morte di Serena Mollicone era vice maresciallo, che era stato accusato di favoreggiamento.
I disordini all’esterno del palazzo di giustizia
Dopo la lettura della sentenza, mentre all’interno del palazzo di giustizia sono comparsi volantini in cui si chiedeva giustizia per Serena Mollicone, all’esterno si sono registrati attimi di tensione.
Una folla visibilmente contrariata dall’esito della camera di consiglio ha stretto in assedio gli imputati e i loro difensori al grido di “bas***i” e “assassini”. Per questo è stato necessario l’intervento della polizia per riportare la calma.
Marco Mottola attende la sentenza al palazzo di giustizia di Cassino
In aula la famiglia di Marco Vannini
In aula era presente anche la famiglia di Marco Vannini, il 20enne ucciso nel 2015 a Ladispoli mentre si trovava in casa della sua fidanzata.
Valerio e Marina, genitori di Marco, hanno dichiarato: “Siamo qui per manifestare la nostra solidarietà alla famiglia Mollicone. Il papà che in questi anni si è battuto come un leone per sapere la verità è morto. Confidiamo che venga fatta giustizia per Serena, com’è stato per Marco”.
Con queste parole i genitori di Marco Vannini hanno ricordato il coraggio di Guglielmo Mollicone, padre di Serena, che fino alla fine dei suoi giorni si è battuto affinché sua figlia ottenesse verità e giustizia.
L’omicidio di Serena Mollicone secondo la Procura di Cassino
Serena Mollicone, 18 anni, fu uccisa il 1° giugno 2001 ad Arce, in provincia di Frosinone. Il suo corpo fu ritrovato il 3 giugno in località Fontecupa, nel territorio di Fontana Liri.
Secondo la Procura della Repubblica di Cassino Serena fu uccisa all’interno della caserma dei carabinieri di Arce, per questo furono rinviati a giudizio 3 carabinieri insieme a Marco Mottola, figlio dell’allora maresciallo Franco Mottola.
Il giallo si infittì con la morte di Santino Tuzi, avvenuta l’11 aprile 2008, in una dinamica che fu considerata un suicidio. Tuzi aveva dichiarato che nel giorno della morte di Serena Mollicone, una ragazza era entrata nella caserma di Arce mentre lui si trovava in servizio, e fino alla fine del suo turno la ragazza non era mai uscita dalla stazione dei carabinieri.