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Segregata in cantina per anni a Roma dal compagno, salvata da una passante grazie al "signal for help": cos'è

A Roma una donna segregata in cantina dal compagno è stata tratta in salvo grazie al "Signal for Help". Cos’è e come funziona

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A Roma una donna ha vissuto per anni segregata in una cantina, privata della libertà dal compagno. Il caso è emerso grazie a una passante, che l’ha vista subire un’aggressione e ha chiamato la polizia. Quando gli agenti sono intervenuti, la donna ha chiesto aiuto con il “Signal for Help”, un gesto di richiesta d’aiuto riconosciuto a livello internazionale.

Aggressione a Roma

L’episodio è avvenuto a Roma. La donna si trovava fuori casa con il compagno, che l’aveva portata a fare una passeggiata nel quartiere. A un certo punto, una discussione è degenerata e l’uomo avrebbe iniziato ad aggredirla verbalmente e fisicamente.

La scena non è passata inosservata e una passante, vedendo la violenza in corso, ha provato a fermare l’uomo, che però ha reagito in modo aggressivo, intimandole di non intromettersi. La testimone ha chiamato il 112, fornendo alla polizia una descrizione dettagliata della coppia e della direzione in cui si erano allontanati.

Segretata in zona via di Tor Carbone RomaFonte foto: © 2024 OpenMapTiles | © 2024 OpenStreetMap contributors | © 2024 TomTom | Tuttocittà
 Segretata in zona via di Tor Carbone a Roma

Quando gli agenti sono arrivati sul posto, l’uomo ha cercato di minimizzare l’accaduto e ha tentato di convincere la compagna a non parlare. Proprio in quel momento la donna ha fatto il gesto che ha permesso ai poliziotti di capire che aveva bisogno di aiuto.

Donna segregata in cantina

Davanti agli agenti, la donna ha utilizzato il “Signal for Help”, un segnale internazionale che indica una richiesta d’aiuto senza attirare l’attenzione di un eventuale aggressore. Gli agenti hanno riconosciuto il segnale e solo allora la vittima ha iniziato a raccontare la sua situazione.

Secondo le prime ricostruzioni, la donna viveva da anni chiusa in una cantina, che il compagno aveva trasformato in una stanza improvvisata. Gli agenti hanno trovato un materasso, una cassettiera, alcuni sacchi con vestiti e un secchio usato come bagno.

Dopo essere stata messa in sicurezza, la donna è stata affidata a un centro antiviolenza. Il compagno, un uomo di 45 anni, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Il tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere in attesa del processo.

Che cos’è il “Signal for Help”?

Il “Signal for Help” è un segnale di emergenza creato per permettere alle vittime di violenza di chiedere aiuto in modo discreto, senza dover parlare o scrivere. Il gesto consiste nell’alzare la mano con il palmo rivolto in avanti, piegare il pollice all’interno e poi chiudere le dita sopra di esso.

Il segnale è nato in Canada nel 2020, durante la pandemia, quando molte donne si sono trovate isolate con i loro aggressori e senza possibilità di chiedere aiuto. L’iniziativa è stata lanciata dalla Canadian Women’s Foundation ed è diventata virale sui social.

L’obiettivo del “Signal for Help” non è sostituire gli strumenti ufficiali di denuncia, ma offrire un modo in più per far capire a chi è vicino che c’è bisogno di aiuto. Se si assiste a un gesto simile, è importante agire, chiedere alla persona se ha bisogno di aiuto e, in caso di emergenza, chiamare il 112 o il 1522, il numero nazionale antiviolenza attivo 24 ore su 24.

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