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Covid, la provocazione di Vaia: "La seconda ondata non esiste"

Francesco Vaia, diretto dello Spallanzani, ha sottolineato l'importanza del comportamento dei singoli nella prevenzione della seconda ondata di Covid

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Francesco Vaia, direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, presente nella mattinata di domenica all’aeroporto di Fiumicino per l’avvio dei test Covid-19 sui passeggeri in arrivo da Croazia, Spagna, Malta e Grecia, ha dichiarato ai microfoni dell’Ansa: “Mi sembra che le persone stiano reagendo molto bene. Stanno con un po’ di pazienza in fila, però capiscono perfettamente che questo è un atto che serve a tutti”.

La seconda ondata non esiste: è tutto nelle nostre mani“, ha detto il medico, sottolineando l’importanza dei comportamenti di ognuno nell’andamento del contagio. “Se noi torniamo allo spirito del lockdown e quindi con un po’ di pazienza ci sottoponiamo a questi test, facciamo una cosa utile per tutti noi”.

“In questa fase bisogna ovviamente utilizzare sempre prudenza e buonsenso. Dobbiamo ribadirlo ai cittadini: è tutto nelle nostre mani. La seconda ondata non è ineluttabile, non è una cosa che avverrà perché qualcuno ce la farà avvenire“, ha spiegato ancora Francesco Vaia.

La seconda ondata “avverrà se noi non saremo in grado, come sistema Paese, di rispondere positivamente. Oggi questa è una grande azione di sanità pubblica che ci potrà evitare un pezzo della seconda ondata. Voglio però ribadire che dovremmo fare i test a monte. C’è bisogno che chi si imbarca abbia fatto il test e sia risultato negativo. Altrimenti non deve essere imbarcato”, ha dichiarato all’Ansa il medico.

In aeroporto “i test si svolgono su base volontaria. I cittadini si presentano in un primo box amministrativo, dove danno le proprie generalità. Dopo di che si recano ai box dove sono presenti medici e infermieri che eseguono il tampone nasofaringeo. Sono due tipi di indagine: quella del tampone rapido, che pochi minuti dopo averlo fatto ci dà la positività o negatività del test e poi il tampone classico”, ha spiegato Francesco Vaia.

“Le persone che in questo momento non vogliono attendere, possono comunque fare il test entro le 48 ore dall’arrivo in Italia nei tanti drive-in che sono aperti a Roma e nel Lazio”, ha aggiunto il diretto sanitario dello Spallanzani, intervistato dall’Ansa.

Dal punto di vista epidemiologico, la situazione non è grave. Siamo fra il 2,5% e il 5%, un dato che era già atteso. È un problema globale. C’è in Italia come può esserci in altre parti. Vedremo nei prossimi giorni quando avremo il risultato dei test delle persone rientrate. Quante, in sostanza, saranno quelle risultate positive e quante quelle negative. In questo modo riusciremo a capire”, ha dichiarato Francesco Vaia. “Dalle prime impressioni non mi sembra che siamo in una fase di grande allarme. Vedremo”.

Coronavirus, via a test in aeroporto per chi arriva da zone rosse Fonte foto: Ansa
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