Scossa di terremoto a San Costantino Albanese vicino Potenza di magnitudo 3.3: la situazione in Basilicata
Scossa di terremoto a San Costantino Albanese, in provincia di Potenza, di magnitudo 3.3: situazione in Basilicata
Scossa di terremoto a San Costantino Albanese vicino a Potenza. Il sisma, di magnitudo 3.3, è stato registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) venerdì 13 settembre, poco prima delle ore 7.
- Scossa di terremoto a San Costantino Albanese vicino a Potenza
- Quali sono i comuni entro 20 km dall'epicentro
- Cosa fare (e cosa non fare) in caso di terremoto
Scossa di terremoto a San Costantino Albanese vicino a Potenza
Le scossa di terremoto è stata registrate dall’Ingv alle 6:55, a una profondità di circa 294 chilometri.
L’epicentro è stato localizzato a San Costantino Albanese, nei pressi del Pollino, a una ottantina di chilometri da Potenza.
Al momento non si registrano al momento danni a persone o cose.
Quali sono i comuni entro 20 km dall’epicentro
Come riportato dall’Ingv, entro i 20 km dall’epicentro del terremoto di magnitudo 3.1 registrato a Umbriatico, ci sono i seguenti comuni:
- San Costantino Albanese (Potenza)
- San Paolo Albanese (Potenza)
- Terranova di Pollino (Potenza)
- Cersosimo (Potenza)
- Noepoli (Potenza)
- Francavilla in Sinni (Potenza)
- Alessandria del Carretto (Cosenza)
- San Severino Lucano (Potenza)
- Chiaromonte (Potenza)
- Senise (Potenza)
- San Giorgio Lucano (Matera)
- Fardella (Potenza)
- Oriolo (Cosenza)
- San Lorenzo Bellizzi (Cosenza)
- Teana (Potenza)
- Episcopia (Potenza)
- Castroregio (Cosenza)
- Viggianello (Potenza)
- Calvera (Potenza)
- Plataci (Cosenza)
- Nocara (Cosenza)
- Albidona (Cosenza)
- Cerchiara di Calabria (Cosenza)
Cosa fare (e cosa non fare) in caso di terremoto
I vademecum della Protezione civile e quello della Croce rossa italiana si basano sul sapere cosa fare prima, dopo e durante il sisma, a seconda del fatto se si sia all’aperto o al chiuso. In entrambi i casi bisogna raggiungere al più presto le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Ma ci sono altri comportamenti che servono a salvaguardare l’incolumità altrui: evitare di utilizzare il telefono per non intasare le linee e non prendere l’auto per lasciare le strade libere per ambulanze, vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine.
Il modo migliore di affrontare un terremoto è certamente quello di essere preparati, a maggior ragione se si vive in un’area ad alto rischio sismico: a casa non dovrebbe mai mancare un kit d’emergenza composto da una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore. Tutti i membri della famiglia devono sapere dove si trova il kit.
Bisogna sapere dove si chiudono i rubinetti di gas e acqua e l’interruttore generale della luce. Armadi e librerie più alte e pesanti vanno fissati al muro con viti e tasselli. I complementi d’arredo più pesanti come vasi o statuette non vanno tenuti sulle mensole più alte.
È bene conoscere la classificazione sismica del proprio comune e i piani d’emergenza comunali, che sono consultabili sul sito internet della città in cui si risiede.
Cosa fare se ti trovi al chiuso
- trova un riparo
- cerca una porta inserita in un muro portante e riparati lì, oppure mettiti sotto a una trave o sotto a un tavolo robusto
- allontanati da mobili, lampadari pesanti, specchi a parete e da tutto ciò che può staccarsi e caderti addosso
- se devi uscire evita l’ascensore, perché può bloccarsi
- anche le scale sono pericolose, perché possono crollare
- se si decide di uscire, proteggersi i piedi: la strada potrebbe essere piena di vetri infranti
Cosa fare se sei all’aperto
- è bene allontanarsi da edifici, ponti e linee elettriche
- meglio stare lontani da terreni franosi perché potrebbero crearsi smottamenti
- su spiagge e sui bordi dei laghi c’è il rischio di tsunami o onde anomale
- individuare i feriti e tenersi pronti a segnalare ai soccorritori i casi che necessitano di cure, ma senza toccare o spostare i feriti