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Scontro tra Bruno Vespa e Giuseppe Conte sul caso Almasri: "Ma cosa dice? Non si deve permettere"

Bruno Vespa insiste sul caso Almasri, ponendo la questione della sicurezza nazionale dietro al suo rimpatrio. La dura risposta di Giuseppe Conte

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Il caso Almasri infiamma il dibattito a “Cinque Minuti” su Rai1, dove è andato in scena uno scontro fra il conduttore Bruno Vespa e l’ex premier Giuseppe Conte. Il giornalista è tornato sul presunto ruolo di Almasri nel garantire la sicurezza in aeroporto per i membri di governi esteri: il leader del M5s ha risposto infuriato, affermando che da premier avrebbe fatto arrestare Almasri senza se e senza ma.

Caso Almasri, scontro fra Giuseppe Conte e Bruno Vespa

Il confronto acceso tra Bruno Vespa e Giuseppe Conte è andato in onda nella puntata di martedì 4 febbraio di “Cinque minuti”, e ancora una volta al centro dello scontro c’è stato il caso Almasri.

Vespa ha ribadito la sua posizione in merito, che già lo aveva già messo al centro di critiche dal centrosinistra e dal sindacato dei giornalisti Rai, ottenendo una dura risposta dal leader pentastellato.

La risposta di Conte a Vespa

“Presidente, mi è difficile dirlo, ma Almasri non è solo un torturatore, è anche parte integrante dello Stato libico. Siete consapevoli che quando voi, Meloni o altri atterrate in Libia, la sicurezza degli aeroporti è affidata a Rada?” ha chiesto Vespa, riferendosi alla potente milizia della quale Almasri è uno dei vertici.

“Guardi, questo argomento lei l’ha già usato e non vale nulla” ha risposto Conte.

“Se io avessi avuto, da presidente del Consiglio, un mandato di arresto dalla Corte penale internazionale, l’avrei assicurato alla giustizia internazionale. Questo non lo deve dire, non si deve permettere di dirlo perché non è un argomento”.

Cosa pensa Vespa del caso Almasri

La posizione di Vespa sul caso della liberazione del generale libico Almasri ha fatto discutere, provocando le critiche del centrosinistra e di Usigrai.

Nel corso di una puntata di “Cinque Minuti”, il giornalista ha difeso la premier Meloni, affermando che spesso gli Stati trattano anche con torturatori per motivi di sicurezza nazionale. Vespa ha sottolineato che queste pratiche, sebbene controverse, avvengono in molti Paesi.

Almasri, accusato di crimini di guerra, era stato arrestato a Torino il 19 gennaio su mandato della Corte Penale Internazionale. Tuttavia, il 21 gennaio è stato scarcerato per un cavillo legale e rimpatriato in Libia.

Inizialmente, Meloni aveva negato responsabilità, ma Piantedosi ha poi dichiarato che si trattava di un’espulsione per motivi di sicurezza.

 

bruno vespa giuseppe conte caso almasri Fonte foto: ANSA
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