Scontro Conte - Grillo nel M5S: l'ex premier fa saltare il contratto da 300 mila euro, ma il comico smentisce
Lo scontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo deflagra all'interno del M5S: l'ex premier annuncia di non rinnovare il contratto da 300 mila euro, ma lo staff del comico smentisce
Fine di un’era. Mentre alcuni iscritti criticano l‘Assemblea Costituente del M5S, denunciando che “il confronto non è libero”, scoppia la bomba all’interno del partito. Giovedì 24 ottobre, infatti, Giuseppe Conte ha annunciato che “sono venute meno le ragioni per una collaborazione contrattuale” con Beppe Grillo. Di fatto, sembrerebbe essere saltato il contratto di consulenza da 300 mila euro con il comico. Lo staff di Grillo, però, ha smentito.
- Giuseppe Conte sulla fine del rapporto con Beppe Grillo
- Addio al contratto da 300 mila euro?
- Perché Grillo riceve 300 mila euro dal M5S?
- La precisazione dello staff di Grillo
- L'intervento del M5S
Giuseppe Conte sulla fine del rapporto con Beppe Grillo
Giuseppe Conte ha scelto il libro di Bruno Vespa, Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse il mondo (in uscita il 30 ottobre), per sancire la fine del rapporto con Beppe Grillo.
Queste le parole scritte dall’ex premier:
“Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile. Umanamente sono molto colpito da come si comporta. Vedere oggi che contrasta in maniera così plateale un processo di partecipazione democratica che ci riporta agli ideali originali di Casaleggio mi ha rattristato moltissimo. Perché, al contrario di quel che scrivono i giornali, lo scontro non è personalistico, Grillo contro Conte, ma vede Grillo battersi contro la sua stessa comunità. Già in passato ha avuto atteggiamenti velenosi nei miei confronti, ai quali non ho dato peso perché su tutto prevalevano gli interessi della comunità”.
Beppe Grillo e Giuseppe Conte
Addio al contratto da 300 mila euro?
Giuseppe Conte, poi, ha aggiunto che Beppe Grillo “è responsabile di una controcomunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale”.
Di fatto, sembrerebbe aver annunciato la decisione di non rinnovare il compenso di 300 mila euro al co-fondatore del M5S: “Grillo ha rivendicato il compenso come Garante anche nelle ultime lettere che mi ha scritto. Io non ho mai accettato che fosse pagato per questa funzione, che ha un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione“.
Secondo l’ex premier, inoltre, “Grillo sta portando avanti atti di sabotaggio compromettendo l’obiettivo di liberare energie nuove”.
Giuseppe Conte aveva già minacciato Beppe Grillo di togliere “la consulenza da 300 mila euro” in una delle lettere finite poi sui giornali alla fine dell’estate.
Perché Grillo riceve 300 mila euro dal M5S?
Ma perché Grillo riceve 300 mila euro dal M5S?
Il 29 settembre, intervistato da Le Iene, lo ha spiegato lo stesso Conte: “Sono contratti che hanno clausole di riservatezza. Un contratto per la comunicazione, per rafforzarla. Deve parlare e deve dare un contributo per migliorare la comunicazione. L’ho pagato per darci suggerimenti. I soldi sono del M5S, arrivano dalla cassa generale: da lì facciamo i contratti con l’avvocato, col commercialista, e il contratto per la comunicazione2.
La precisazione dello staff di Grillo
Nel frattempo, Beppe Grillo ha lasciato al suo staff la replica.
Il contratto, secondo quanto riferito da LaPresse, sarebbe ancora “in vigore” e non risulterebbe alcuna comunicazione contraria.
L’intervento del M5S
Il chiarimento finale arriva da fonti del M5S, che all’Adnkronos rivelano che il contratto di Grillo “è ancora in vigore e andrà alla sua naturale scadenza nei prossimi mesi” ma per il presidente Conte “non è più possibile rinnovarlo in queste condizioni”.