Scontri studenti-polizia al corteo di Torino diretto verso il Valentino: lì ci sono alcuni ministri, il video
Il video degli scontri tra studenti, diretti al castello del Valentino a Torino dove sono riuniti alcuni ministri, e la polizia
Scontri tra studenti e polizia al corteo di Torino. Martedì 23 aprile circa 50 manifestanti, tra cui attivisti dei centri sociali e del collettivo Cambiare Rotta, sono partiti da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell’Università, per raggiungere il castello del Valentino, sede di Architettura. Lì, infatti, è in corso una conferenza a cui partecipano alcuni ministri del Governo Meloni: Antonio Tajani, Anna Maria Bernini, Gilberto Pichetto Fratin e Francesco Lollobrigida, oltre al governatore Alberto Cirio e al sindaco Stefano Lo Russo.
- Scontri studenti-polizia al corteo di Torino
- Identificati oltre 30 manifestanti
- Paura alla Sinagoga
- Due feriti tra i manifestanti, quattro agenti contusi
- Perché diversi ministri sono a Torino
- La condanna dei ministri Bernini, Tajani e Lollobrigida
Scontri studenti-polizia al corteo di Torino
Secondo quanto riferito dall’Ansa, alcuni manifestanti avrebbero inizialmente lanciato uova contro le forze dell’ordine e accesso fumogeni.
In testa al corteo, partito da Palazzo Nuovo, lo striscione con la scritta Fuori i sionisti dall’università: Bernini, Tajani, Lollobrigida non vi vogliamo.
Il corteo partito dall’Università di Torino (punto A) e diretto al castello del Valentino (punto B): nel cerchio rosso il luogo degli scontri tra studenti e polizia
I partecipanti al corteo hanno spiegato il motivo della manifestazione sottolineando che “oggi dobbiamo impedire che eventi come quelli al Valentino si verifichino, siamo qua contro la guerra all’Università“.
Dopodiché, i manifestanti sarebbero stati respinti dalla polizia tra via San Pio V e corso Cairoli, dopo aver provato a bucare il cordone per circa 10 minuti.
Identificati oltre 30 manifestanti
Oltre 30 persone sarebbero state identificate dalla Digos, tra cui militanti del centro sociale Askatasuna che avrebbero coordinato – secondo gli investigatori – i vari tentativi di sfondamento durante la mattinata.
Gli identificati, rende noto Ansa, saranno denunciati.
Paura alla Sinagoga
Il corteo degli studenti dei collettivi e degli antagonisti a Torino avrebbe poi creato apprensione tra i fedeli in preghiera per la Pasqua ebraica (dal 22 al 30 aprile) nella sinagoga del centro.
Secondo quanto appreso dall’Ansa, infatti, un testimone avrebbe riferito che i manifestanti sarebbero transitati a poche decine di metri dal luogo di culto, venendo però tenuti sempre lontani dal cordone di polizia.
Due feriti tra i manifestanti, quattro agenti contusi
Il corteo si è poi concluso davanti a Palazzo Nuovo, da dove era partito, poco prima delle 13.
Gli attivisti hanno lanciato un appello per partecipare alla fiaccolata di mercoledì 24 aprile, in occasione della Festa della Liberazione, dove sarà presente uno spezzone dei centri sociali e dei pro Palestina.
Il bilancio, secondo LaPresse, parla di due feriti tra i manifestanti.
Gli agenti contusi, invece, sono 7: lo rende noto la Questura.
Perché diversi ministri sono a Torino
Al castello del Valentino è stata organizzata la conferenza dal titolo L’Italia tecnologica motore dell’internazionalizzazione.
Oltre al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e al sindaco, Stefano Lo Russo, è stata annunciata anche la presenza di alcuni ministri del Governo Meloni:
- Antonio Tajani (Esteri);
- Anna Maria Bernini (Università);
- Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente);
- Francesco Lollobrigida (Agricoltura).
Presenti poi la sottosegretaria al Made in Italy, Fausta Bergamotto, e il rettore del Politecnico, Stefano Corgnati.
La condanna dei ministri Bernini, Tajani e Lollobrigida
Citata dall’Adnkronos, la ministra Bernini si è espressa sul corteo di Torino:
“L’università non boicotta ma include, abbiamo una collaborazione efficacissima con Israele su progetti di grande innovazione che porteremo avanti. L’università non si schiera, non entra in guerra, noi siamo figli di una diplomazia scientifica portatrice di pace, questo è il senso dell’università in Italia, Europa e nel mondo. Sarebbe molto bello, anziché lanciare solo slogan e protestare, sedersi intorno a un tavolo, parlare tutti insieme e condividere dei ragionamenti”.
Citato invece dall’Agi, invece, i ministri Tajani e Lollobrigida hanno espresso solidarietà alle forze dell’ordine.