Sconto regionale alle "famiglie con figli": il ritiro dopo le proteste
Le polemiche scoppiate dopo un cartello all'entrata della riserva di Vendicari considerato discriminatorio
Un cartello affisso all’entrata della riserva di Vendicari, nel Siracusano, ha scatenato le proteste della comunità Lgbt+. Esposto ai cinque ingressi dell’oasi nella parte sud-orientale dell’Isola, frequentatissima d’estate da turisti provenienti da tutto il mondo, nell’elenco degli sconti dedicati alle varie categorie, si legge alla voce “Famiglia”: “Per concetto di famiglia si intende: Padre, madre e figli (di primo grado)”, con “Padre” in maiuscolo e “madre” in minuscolo. Una definizione che ha provocato le polemiche non solo delle associazione in difesa dei diritti degli omosessuali, portando così alla rimozione dell’avviso. Lo riporta Repubblica.
I primi a chiederne il ritiro all’ufficio “Rurale e Territoriale 16 – Siracusa” sono state le associazioni Lgbt+, non ottenendo però nell’immediato un riscontro positivo.
“Il dirigente capo Perrotta è in ferie ma direbbe quello che dico io – ha spiegato a Repubblica un impiegato – il cartello va benissimo, non c’è spazio per scrivere tutte le forme di famiglia, io problemi non ne ho, la discriminazione la vedete voi”.
“Oltre a una grave mancanza di rispetto, c’è anche grave disinformazione, perché le famiglie sono anche una nonna e una nipote, consigliamo di scrivere qualcosa di meno escludente sulle regole degli sconti, magari che i minori non pagano” ha detto Tiziana Biondi, vicepresidente di Stonewall Glbt Siracusa, sottolineando i molteplici aspetti della discriminazione.
Col passare dei giorni le proteste di famiglie e visitatori avrebbero però portato all’obiettivo: “Ho già dato disposizione di rimuoverlo – ha detto infine il dirigente Giancarlo Perrotta – mi rendo conto che è scritto in maniera infelice, serviva soltanto a mettere in chiaro agli operai cosa sia una famiglia, intendendo applicare lo sconto a persone legate da una parentela di primo grado e sono sicuro che applicavano lo sconto anche alle coppie lgbt”.
Una vittoria incassata con soddisfazione dall’Arcigay di Catania: “Anche le coppie etero che non vogliono o non possono avere figli erano vergognosamente discriminate – ha spiegato il presidente Armando Caravini – ora vedremo se effettivamente verrà rimosso. In ogni caso è solo un primo risultato: toglierlo non significa cancellare la scritta. Forse era più semplice modificarlo”.