Era scomparso nel 2015, svolta nel giallo: ritrovati i suoi resti
Ritrovate le ossa di Biagio Carabellò. svanito nel nulla a Bologna nel 2015. La scomparsa sarebbe legata ad una eredità controversa
Si riapre il giallo di Biagio Carabellò, scomparso a 46 anni a Bologna il 23 novembre 2015. Secondo quanto riporta l’Ansa, apparterrebbero a lui i resti di uno scheletro umano, tra cui il cranio, ritrovati martedì mattina lungo l’argine di un canale artificiale alla periferia nord del capoluogo emiliano. Ora si indaga per omicidio.
Sono stati alcuni operai addetti alla pulizia a ritrovare i resti in un’area verde a ridosso del canale in via Romita, tra sterpaglie e rifiuti. Hanno subito sospeso i lavori e chiamato la polizia. Oltre alle ossa, i poliziotti e il personale della scientifica hanno rinvenuto sul posto anche un giubbotto che conteneva alcuni documenti di identità, che hanno permesso di identificare i resti.
Sulla vicenda, anche su sollecitazione dei familiari, era stata aperta un’indagine per omicidio, finita con l’archiviazione. Del caso si era occupato più volte anche la trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto”. Ora l’inchiesta verrà riaperta.
Scomparso nel 2015, giallo legato ad una eredità
La scomparsa di Biagio Carabellò potrebbe essere legata al giallo dell’eredità della compagna Elisabetta Filippi, deceduta nel 2010. Alla morte della donna, riporta Repubblica, venne alla luce un testamento che assegnava l’intero patrimonio ad un’amica della coppia, Simona Volpe.
Durante le indagini sulla scomparsa del 46enne però nell’abitazione dell’uomo venne scoperto un altro testamento firmato da Elisabetta Filippi, che dava due terzi dei propri beni al fidanzato e il resto ai salesiani del Sacro Cuore.
Volpe era stata accusata, e poi condannata a due anni nell’ottobre 2018, per aver falsificato il testamento dell’amica. Secondo i familiari di Carabellò l’uomo sarebbe stato ucciso proprio per la questione del testamento della fidanzata.