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Scomparsa Emanuela Orlandi, il fratello Pietro torna ad attaccare Papa Wojtyla e il Vaticano: le parole

Parlando agli studenti de La Sapienza, Pietro Orlandi ha nuovamente accusato il Vaticano di omertà sul caso di Emanuela. L'incontro con papa Wojtyla

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Nuove critiche al Vaticano sono arrivate da parte di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, il quale ha puntato il dito anche contro papa Wojtyla e in generale verso quella che definisce una gestione “omertosa” del caso. Di fronte agli studenti dell’università “La Sapienza” di Roma, Orlandi ha accusato la Chiesa di aver “voltato le spalle” alla sua famiglia, imputando anche alle istituzioni italiane di aver ostacolato la ricerca della verità su Emanuela.

Pietro Orlandi, le nuove accuse al Vaticano

Sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, il fratello Pietro è tornato durante un incontro con gli studenti della facoltà di Giurisprudenza dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Parole dure, frutto di un’ormai atavica frustrazione e amarezza, quelle che ha rivolto nuovamente al Vaticano. “Io non ce l’ho con la religione, la fede” ha voluto chiarire Pietro Orlandi. “Sono due cose diverse, parlo delle persone che hanno gestito questa vicenda, ci sono persone all’interno che indossano l’abito ma sono in realtà personaggi politici”.


Pietro Orlandi

Secondo Orlandi, queste figure “hanno voltato le spalle a Emanuela, hanno voltato le spalle alla nostra famiglia che stava in Vaticano” ha sostenuto.

Il ruolo di papa Wojtyla sulla scomparsa di Emanuela Orlandi

“Mi chiedo perché il nome Emanuela Orlandi continua ad essere un tabù là dentro, io vado spesso, mia madre vive ancora all’interno del Vaticano” ha affermato Pietro Orlandi.

“Quando incontro qualcuno, vedo che sono agitati. C’è la paura, si è creata una sorta di omertà negli anni neanche fosse mafioso il nome Orlandi” ha specificato.

Il fratello di Emanuela ha ricordato poi quando papa Wojtyla fece visita alla sua famiglia. “Giovanni Paolo Il venne a casa nostra e ci disse che si trattava di terrorismo internazionale, ma il Vaticano ha usato questa storia perché così la vittima è diventato Giovanni Paolo II, il cattivo l’Unione Sovietica”.

L’accusa di Pietro Orlandi all’Italia

Come è noto, secondo Orlandi il Vaticano conoscerebbe la verità sulla scomparsa di Emanuela, ma anche le istituzioni italiane avrebbero responsabilità. “Dopo 40 anni continua ad esserci questa volontà anche da parte del Vaticano che è a conoscenza di molte cose, di ostacolare, di non fare chiarezza” ha osservato.

“Ma per quanto possa essere brutta la verità su Emanuela, la dovrebbero tirare fuori. Un passo così importante sarebbe positivo, invece fino all’ultimo hanno cercato di nasconderla e sicuramente sono stati aiutati, le istituzioni italiane in passato sono sempre state succubi del Vaticano”.

È arrivata poi anche un’accusa specifica. “Sarebbe difficile raccontare le tante situazioni, i tanti ostacoli, le persone che cercano di screditare quello che stai facendo, ho avuto situazioni non bellissime con la procura” ha aggiunto.

“È gravissimo quando un magistrato chiude un’inchiesta per volontà, non perché non è stato in grado, ed è quello che ha fatto Giuseppe Pignatone. Ma alla fine sono sicuro che arriveremo alla verità per Emanuela. Quello che ho sempre cercato, e continuerò a farlo, è la verità: giustizia e verità”.

Fonte foto: ANSA

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