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Sciopero delle fondazioni lirico-sinfoniche contro Giuli, primi guai per il ministro: il perché della protesta

Primi problemi per il nuovo ministro della Cultura Alessandro Giuli: le fondazioni lirico-sinfoniche protestano per la mancata validazione del Ccnl

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Arriva il “battesimo” dello sciopero per il neoministro della cultura Alessandro Giuli: a incrociare le braccia saranno i lavoratori delle fondazioni lirico-sinfoniche. L’agitazione è stata calendarizzata a partire da novembre, in risposta al ritardo nella validazione del Ccnl firmato quasi un anno fa e non ancora esigibile.

Primo sciopero per il ministro Giuli: chi si ferma

Arriva quindi la prima grana per il ministro Alessandro Giuli: i responsabili sono i lavoratori delle fondazioni lirico-sinfoniche, con i sindacati che hanno annunciato uno “sciopero della prima di ogni produzione” a partire da novembre.

La scelta dei tempi non è casuale: il nuovo Contratto collettivo nazionale, atteso a lungo, è stato finalmente firmato il 30 novembre dello scorso anno, ma a oggi non è stato ancora validato.

ministro giuli sciopero lirico sinfonicheFonte foto: ANSA

Alessandro Giuli ha sostituito Gennaro Sangiuliano come ministro della cultura dal 6 settembre 2024

Cgil, Cisl e Uil hanno sottolineato che il contratto è scaduto da oltre vent’anni e che i lavoratori, nonostante le loro elevate competenze tecniche, artistiche e amministrative, ricevono salari inaccettabili.

L’appello del Movimento 5 Stelle

La protesta ha ricevuto l’immediato sostegno del Movimento 5 Stelle. “Siamo vicini ai professionisti delle fondazioni lirico-sinfoniche e alle organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero a partire da novembre se rimarrà l’attuale incertezza sul contratto nazionale” dichiarano Luca Pirondini e Gaetano Amato.

“È assurdo che a fronte di un contratto nazionale scaduto un’intera categoria debba restare appesa da quasi un anno per la validazione del nuovo contratto. Chiediamo ad Alessandro Giuli di intervenire prontamente a tutela di lavoratrici e lavoratori che per questa ingiustizia percepiscono da anni salari assolutamente iniqui”.

Quante sono le fondazioni lirico-sinfoniche

Le fondazioni liricosinfoniche sono in tutto quattordici, e l’importanza della loro attività è riconosciuta dalla legge per la formazione culturale e sociale che offrono alla collettività.

Si tratta in particolare dei principali 11 teatri lirici italiani, fra cui vi sono la Scala di Milano, il San Carlo di Napoli, il Regio di Torino, il Teatro dell’Opera di Roma e l’Arena di Verona.

Vi sono poi i teatri comunali di Bologna, di Firenze e di Genova, il Teatro Massimo di Palermo, il “Giuseppe Verdi” di Trieste e “La Fenice2 di Venezia.

A completare la lista ci sono poi due istituzioni concertistiche molto note come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari e la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari.

sciopero lirico sinfoniche ministro giuli Fonte foto: ANSA
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