Sciopero dei trasporti 15 dicembre, gli orari delle fasce di garanzia dopo la precettazione di Matteo Salvini
Sciopero dei mezzi pubblici venerdì 15 dicembre, precettazione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini: chi si ferma e quali sono le fasce garantite
Venerdì 15 dicembre è il giorno dello sciopero dei mezzi pubblici a livello nazionale, indetto dai sindacati nella formula delle 24 ore. Riguarderà metro, tram e bus. Per la seconda volta, in poche settimane, Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, è ricorso alla precettazione, riducendolo lo sciopero a un massimo di 4 ore, ma l’Unione sindacale di base (Usb) ha fatto sapere nei giorni scorsi che non avrebbe accettato le limitazioni. Gli orari e le fasce di garanzia.
- Chi sciopera il 15 dicembre: le fasce di garanzia
- Il “no” di Salvini
- Cosa rischia chi non rispetta la precettazione
- I dati sulle adesioni
Chi sciopera il 15 dicembre: le fasce di garanzia
Il giorno più atteso per i sindacati è però il 15 dicembre, quando è stato indetto lo sciopero nazionale del settore dei trasporti. Questo ha una durata di 24 ore e coinvolge tutte le tratte e i mezzi del trasporto pubblico locale.
A Roma Atac, Roma Tpl e Cotral si fermano per tutto il giorno, con fasce di garanzia fino alle 08:30 e dalle 17:00 alle 19:59. Anche a Milano il servizio di Atm è garantito nelle fasce di garanzia: fino alle 08:45 e dalle 15:00 alle 18:00. Altre fasce di garanzia delle principali città italiane sono:
- Torino dalle 6 alle 9 e dalle 12 e alle 15;
- Napoli dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17 alle 20;
- Genova dalle 6 alle 9 e dalle 17.30 fino alle 20.30;
- Firenze dalle 6.30 alle 9.30 e dalle 17 alle 20.
Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini e i sindacati di base durante incontro su sciopero del trasporto di venerdì 15 dicembre – Roma (12 dicembre 2023)
Il “no” di Salvini
Contro lo sciopero nazionale di 24 ore si è schierato Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, che ha firmato un’ordinanza per ridurre l’orario a un massimo di 4 ore. “Il diritto allo sciopero – ha detto Salvini – per chiedere salari più adeguati non si tocca, ma di quattro ore e non di 24 ore perché, nel penultimo venerdì di lavoro prima di Natale, bloccare il Paese sarebbe stata una follia”.
È l’ennesima precettazione dopo quella del 27 novembre, che ha spinto proprio le sigle sindacati a rimandare la protesta al 15 dicembre. Usb ha confermato che si fermerà per 24 ore, anche a rischio di subirne le conseguenze. Si tratta, secondo l’Unione sindacale di base di “un attacco diretto al diritto di sciopero” al solo “calcolo elettorale”. I lavoratori del settore dei trasporti chiedono la riduzione dell’orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali, un aumento dello stipendio e migliori garanzie di sicurezza sul posto di lavoro.
Cosa rischia chi non rispetta la precettazione
Riguardo al numero di ore di sciopero stabilito da Matteo Salvini, chi non rispetterà le indicazioni della precettazione, prolungando la protesta in nome del libero esercizio del diritto di sciopero, sarà sanzionato.
Multe da 1000 euro per chi non rispetta le regole, la risposta del leader della Lega.
I dati sulle adesioni
Alle ore 13, i dati sulle adesioni più alti sono relativi alla Puglia.
Secondo l’Usb, si parla di un 70% in tre grandi aziende (Ferrovie Appulo Lucane, Stp Bari e Stp Lecce): “Come sindacato adesso rischiamo una multa fino a 50 mila euro, che impugneremo”, riporta l’Ansa.