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Schiacchiata dal macchinario, due indagati: l'ipotesi della Procura

Vanno avanti le indagini sulla morte di Laila El Harim, schiacciata da un macchinario in un'azienda del Modenese

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Laila El Harim non era stata formata all’utilizzo della fustellatrice, il macchinario nel quale lo scorso 3 agosto è rimasta incastrata e uccisa all’intero di un’azienda del Modenese. Questa, secondo alcune indiscrezioni raccolte dall’Ansa, è una delle conclusioni a cui sarebbe arrivata l’indagine della procura di Modena in merito alla morte della 40enne.

Sono due le persone iscritte nel registro degli indagati, con l’ipotesi di omicidio colposo, nell’indagine sull’incidente mortale sul lavoro: il legale rappresentante e il responsabile alla sicurezza dell’azienda di packaging Bombonette di Camposanto.

La versione della procura viene contestata dall’azienda: la 40enne, assunta pochi mesi fa, aveva 15 anni di esperienza su un macchinario simile e aveva avuto circa un mese di addestramento con un collega addetto a una macchina identica.

Spetterà ora agli inquirenti accertare se la formazione sia realmente avvenuta o meno. Resta da capire anche se i malfunzionamenti del macchinario, segnalati dalla stessa Laila El Harim, possano avere una correlazione con la morte della lavoratrice.

Gli inquirenti, riporta Repubblica, hanno ascolto il compagno della donna, che ha consegnato loro il telefono cellulare della 40enne. L’uomo ha infatti raccontato che la compagna si lamentava spesso del macchinario e che lei fotografava la fustellatrice ogni volta che aveva problemi, per segnalarne i malfunzionamenti.

modena Fonte foto: ANSA
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