Covid, incredibile alla Scala: nessun focolaio, 44 falsi positivi
Alla Scala di Milano si temeva ci fosse un maxi cluster, ma invece non c'è nessun focolaio: in un giro di tamponi ci sono stati 44 falsi positivi
Incredibile alla Scala. Lo storico teatro di Milano è stato, per alcune ore, un incredibile focolaio: 45 persone sottoposte al tampone sono risultate positive. Ma solo in un primo momento, perché un secondo test molecolare sugli stessi soggetti ha dato un esito felice, ma del tutto inatteso: in 44 sono risultati negativi. Lo ha reso noto il Corriere della Sera. Ma a cosa è dovuto un numero così alto di falsi positivi?
Covid, incredibile alla Scala: nessun focolaio, 44 falsi positivi
I 44 (su 45) falsi positivi sono, nel dettaglio: 34 ballerini, 3 membri della Direzione del Ballo, 3 cantanti e 2 artisti del ‘parrucco’. L’unico positivo è quindi un elemento del corpo di ballo, per cui è scattato immediatamente il contact tracing.
Se da una parte il focolaio è stato scongiurato, dall’altra è rimasto comunque il danno sull’attività della compagnia, che ha dovuto rinviare le registrazioni dell’’Omaggio a Nureyev’. Doveva essere trasmesso il 28 febbraio, ora è programmato per il 18 marzo.
Ma perché ci sono stati 44 falsi positivi? Un caso analogo si è verificato, nelle scorse settimane, sul set del film kolossal ‘House Gucci‘ di Ridley Scott a Gressoney: tanti tamponi positivi rivelatisi negativi al secondo giro.
Covid, incredibile alla Scala: nessun focolaio, la rabbia di cantanti e ballerini
Gli artisti coinvolti hanno sottolineato il disagio dovuto alla situazione. Il solista Marco Agostino, in quarantena con la fidanzata Martina Arduino, prima ballerina, ha riassunto la vicenda.
“Il 25 febbraio – ha spiegato al Corriere – è stato l’ultimo giorno di prove in teatro, l’indomani avremmo dovuto avere la registrazione dell’’Omaggio a Nureyev’. Il 23 o 24 l’ultimo tampone molecolare: il 25 arrivano gli esiti al termine delle prove e una ragazza della compagnia legge nel suo referto il risultato positivo“.
Subito dopo è scattato il protocollo: doppio tampone rapido per la ballerina e, il giorno dopo, test molecolare all’Ospedale Sacco. La sera arriva l’esito, negativo: così la Scala riorganizza i tamponi per tutti il 2 marzo.
È allora che 44 persone risultano positive. “Ho scoperto la mia positività leggendo il referto – ha detto Agostino -, però il numero totale dei positivi l’ho sentito al telegiornale. È stato uno choc perché nessuno di noi pensava di avere contratto il virus, nessuno accusava sintomi”.
Dopo due giorni si diffonde ufficiosamente la notizia che può esserci stato un errore nei reagenti. “La confusione aumenta, l’ansia nel rispondere ai parenti, l’attenzione nel percepire un segnale patologico, di stanchezza eccessiva. Niente”.
“Il Teatro – ha concluso – ci comunica che nei test non è stata rilevata, dal nostro medico aziendale e dal Sacco, una sequenza del virus e che è necessario rifare i tamponi il 6 marzo“. Fortunatamente, in 44 sono risultati negativi.