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Sbranata dal pitbull ad Acerra, il racconto del papà della bimba morta positivo alla cannabis: "Sono crollato"

Il padre della bambina morta sbranata dal pitbull di famiglia è risultato positivo alla cannabis, ma il test andrà confermato

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Il primo test tossicologico effettuato sul padre della bambina di Acerra morta sbranata dal pitbull di famiglia è risultato positivo per il principio attivo della cannabis, ma andrà confermato. Il 24enne afferma di essersi addormentato a causa dei suoi orari lavorativi.

Acerra, il padre positivo alla cannabis

Le analisi a cui il padre della bambina di 9 mesi sbranata da un pitbull ad Acerra hanno rivelato che il 24enne aveva assunto il principio attivo della cannabis poco prima dell’esecuzione degli esami.

Un risultato che andrà confermato con ulteriori accertamenti nei prossimi giorni prima di poter essere dato per appurato. Il giovane è risultato negativo ad alcol, cocaina, oppiacei e altre sostanze illegali.

pitbull acerra bimba papàFonte foto: ANSA
Il palazzo dove viveva la famiglia

Le accuse nei suoi confronti, formulate dagli inquirenti dopo le prime indagini sulla morte della figlia, sono di omicidio colposo per non aver sorvegliato adeguatamente sui suoi cani in presenza di bambina di meno di un anno.

Il racconto del padre della bambina sbranata dal pitbull

Il padre della bambina di Acerra ha raccontato, dal suo punto di vista, quanto accaduto nella tarda serata del 15 febbraio: “Verso le 22 la bambina si è addormentata. Lavoro al bar di un distributore di benzina e prendo servizio alle 5 di mattina e stacco alle 14. Evidentemente sono crollato, senza portare la bambina nella culla” ha spiegato.

“Giulia era sul pavimento. L’ho presa in braccio, aveva dei morsi sul volto, c’era il sangue, ma respirava ancora. Ho infilato le pantofole e sono corso alla clinica Villa dei Fiori. È vicino casa” ha quindi proseguito durante un’intervista a Repubblica.

“Mentre avevo Giulia stretta in petto telefonavo al 118 perché temevo che il pronto soccorso per i bambini fosse chiuso a quell’ora” ha quindi concluso il 24enne.

Le parole dell’avvocato sulla prima versione dell’uomo

Uno dei comportamenti contestati al padre della bambina morta ad Acerra è aver mentito ai medici del pronto soccorso, dicendo che la piccola era stata attaccata da un cane randagio. Il suo avvocato ha però spiegato questa reazione.

“Ha detto una sciocchezza senza rendersene conto, era in stato confusionale, sotto choc. Di certo non era per proteggere quel cane che ora odia” ha dichiarato il legale.

“È stata una disgrazia causata un’incauta condotta. Pensate a cosa sta provando:  convive con la compagna da tre anni e nove mesi fa avevano avuto la prima figlia” ha concluso l’avvocato.

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acerra-pitbull-cannabis Fonte foto: ANSA
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