Francia, Sarkozy condannato a 3 anni: perché rischia il carcere

L’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, è stato condannato a 3 anni – 2 con la condizionale – per lo scandalo delle intercettazioni. Fra le accuse, la corruzione di un magistrato. La notizia è stata ripresa dall’Ansa. Il 66enne è  il secondo presidente della Repubblica condannato a una pena detentiva: il primo era stato Jacques Chirac, protagonista della vicenda dei falsi impieghi al Comune di Parigi quando era sindaco.

Perché Nicolas Sarkozy è stato condannato a 3 anni

L’accusa aveva chiesto per Nicolas Sarkozy 4 anni di carcere, 2 con la condizionale. Insieme agli altri due imputati, l’avvocato Thierry Herzog e il magistrato Gilbert Azibert, è stato ritenuto colpevole per quello che la presidente del tribunale ha definito “un patto di corruzione” e per traffico di influenze.

Il magistrato Azibert avrebbe ricevuto la promessa di vantaggi di carriera in cambio di informazioni coperte da segreto istruttorio sull’ex presidente della Repubblica.

La difesa di Sarkozy, che è in attesa di sentenze in altri due processi a suo carico, dovrebbe fare ricorso in appello.

L’anno di carcere da scontare, se confermato, potrebbe essere tramutato in regime di semilibertà o in lavori socialmente utili.

Sarkozy condannato, gli altri processi in cui è coinvolto

L’ex presidente della Francia è stato posto in custodia cautelare a luglio 2014 dall’ufficio anti-corruzione e in seguito è stato incriminato per corruzione, traffico d’influenza e violazione del segreto professionale.

Quello odierno non è l’unico appuntamento con la giustizia per il compagno di Carla Bruni:

• vicenda dei finanziamenti illegali del regime libico di Muammar Gheddafi a sostegno della corsa all’Eliseo di Sarkozy nel 2007: il 21 marzo 2019, l’ex presidente è stato incriminato per corruzione passiva, finanziamento illegale di campagna elettorale e occultamento di appropriazione indebita di fondi pubblici libici;
• l’altro processo riguarda il caso Bygmalion sul finanziamento illegale della campagna elettorale del 2012, quando Sarkozy ha consapevolmente sforato il tetto delle spese consentito di 22,5 milioni di euro, spendendone altri 20,5;
• un’altra inchiesta tutt’ora in corso riguarda ‘l’affare Karachi‘, relativa ai contratti di armamento firmati dal governo Edouard Balladur con Arabia Saudita e Pakistan nel 1995. All’epoca Sarkozy era ministro del Bilancio.

Fonte foto: ANSA