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Santone di Miggiano Kadir Bouasrya aggredisce giornaliste, minacce choc: "Ucciderò chi mi perseguita"

Il santone Kadir Bouasrya di Miggiano ha aggredito due giornaliste che tentavano di convincerlo a far visitare i suoi adepti da un medico

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Tensione a Maggiano. Il santone Kadir Bouasrya, denunciato dai genitori dei suoi adepti per violenza privata, ha aggredito verbalmente alcune giornaliste, arrivando a minacciarle di morte.

Le minacce di Kadir Bouasrya

Il santone Kadir Bouasrya, che potrebbe essere a capo di una setta, ha minacciato le giornaliste Francesca Pizzolante, del programma di Canale 5 Pomeriggio 5, e Barbara Di Palma, della trasmissione di Rai 1 La Vita in Diretta.

Le due stavano cercando di convincere il supposto santone a far visitare dai medici i due adepti che vivono con lui, i cui genitori hanno denunciato Bouasrya per violenza privata.

santone miggiano kadir bouasyra giornalisteFonte foto: Tuttocittà
Miggiano, dove abita il santone

Kadir Bouasrya a quel punto sarebbe uscito dalla propria abitazione e avrebbe cominciato a minacciare giornaliste e operatori dei due programmi. Con uno schiaffo ha poi strappato il microfono di mano a Di Palma.

Le ipotesi sulla setta

“Pagliacci, menzogneri, manipolatori di vite e di menti. Guai a chi continuerà a perseguitarmi, lo ucciderò qui davanti a tutti” ha urlato Kadir Bouasrya di fronte alle telecamere dei programmi di Mediaset e Rai.

Soltanto l’intervento dei carabinieri ha bloccato l’ira del santone e ha impedito che la situazione si facesse ancora più rischiosa per le due giornaliste, che starebbero pensando di sporgere denuncia nei suoi confronti.

Kadir Bouasrya è sospettato di essere a capo di una setta, nella quale costringe i propri adepti a lunghi periodi di digiuno, anche fino a quattro giorni, come metodo per arrivare alla “purificazione dell’anima”.

La denuncia dei genitori degli adepti

La vicenda di Kadir Bouasrya è stata ripresa dai media quando i genitori dei due adepti del santone che vivono con lui, lo hanno denunciato per il reato di violenza privata.

Non esiste un reato specifico, nel codice penale italiano, per punire i comportamenti che si verificano all’interno di una setta, dove spesso una figura carismatica circuisce alcune persone ricavandone fedeltà oltre che, molto spesso, grosse somme di denaro.

Nelle inchieste, per punire i santoni delle sette, si tende o ad accusarli di violenza privata o di trovare irregolarità nella gestione del denaro. Il reato di plagio, che potrebbe essere adatto a queste circostanze, è stato abolito nel 1981 dopo essere stato valutato come incostituzionale.

santone-miggiano-kadir-bouasyra-giornaliste Fonte foto: 123RF
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