Santanchè sulle spiagge libere: "Sottrarle a tossici e rifiuti", la provocazione per assegnarle ai privati
Daniela Santanchè vorrebbe eliminare le spiagge libere per assegnarle a privati, e lancia la provocazione: "Togliamole a rifiuti e tossici"
Una provocazione, quella di Daniela Santanchè, lanciata dal palco dell’assemblea di Confesercenti, sul tema delle spiagge libere. La ministra del Turismo rigetta l’idea di assegnarle a multinazionali, una scelta che “ci toglierebbe le nostre peculiarità”, per questo preferirebbe assegnarla a privati per liberarla da tossicodipendenti e rifiuti.
- Santanchè sulle spiagge libere: "Liberarle da tossici e rifiuti"
- Le multinazionali che minacciano l'identità
- Le proposte per risollevare il turismo
Santanchè sulle spiagge libere: “Liberarle da tossici e rifiuti”
Daniela Santanchè mette le mani avanti e precisa che non metterà parola su quanto è competenza di Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e per le Politiche del mare.
Per questo la ministra del Turismo dice: “Preferisco non parlare di deleghe che non sono mie, le ha il ministro Musumeci: io sono sempre stata tirata in ballo per il conflitto di interessi, speravo che le competenze fossero importanti”.
Daniela Santanchè vorrebbe eliminare le spiagge libere per assegnarle a privati
Daniela Santanchè propone di eliminare le spiagge libere, che dovrebbero essere “fruibili da tutti” ma allo stesso tempo curate e mappate. Per questo dice: “Dobbiamo fare le cose bene, non aprire la strada alle multinazionali, non svendere questo patrimonio, studiare, fare una mappatura. Ci vorrà del tempo. E poi fare delle gare che consentano a chi fa questo lavoro di continuare a farlo”.
Quindi, la provocazione: “Sarebbe bene prima assegnare quelle spiagge che ora non sono assolutamente servite: ci sono tossicodipendenti, rifiuti. Nessuno pensa a tenerle in ordine: forse si potrebbe cominciare da lì. Dovrebbero poi essere ovviamente fruibili da tutti”.
Le multinazionali che minacciano l’identità
Perché non assegnare le spiagge alle multinazionali?
Daniela Santanchè precisa che l’idea “fa sentire male” per una serie di motivi legati alle abitudini degli italiani e al concetto di giornata in spiaggia per le famiglie, soprattutto in termini di accoglienza.
“Consegnarle a delle multinazionali ci toglierebbe le nostre peculiarità, come un certo tipo di cibo. Mi fa sentire male l’idea: pensate se non potessimo più mangiare i nostri spaghetti alle vongole o la nostra parmigiana di melanzane”.
“Cose che fanno parte della nostra identità”, precisa la ministra del Turismo.
Le proposte per risollevare il turismo
Il discorso sulle spiagge, inevitabilmente, fa rima con le politiche sul turismo. Su questo aspetto Daniela Santanchè promette che il governo farà “tutto quello che serve per sostenerlo” in quanto si tratta di un “settore trainante per l’economia italiana”.
Per questo la ministra del Turismo dichiara che è in corso una collaborazione con Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Esteri “per cercare altre risorse nel Fondo europeo sviluppo e coesione perché le nozze con i fichi secchi non si possono fare”.
Infine: “Fitto sta lavorando molto bene e sta incontrando i ministri one to one: sono confidente che le risorse arriveranno”.