Saman Abbas, autopsia cadavere ritrovato: "Morte atroce, uccisione avvenuta non come immaginato sino a oggi"
Emergono nuovi dettagli sulla scomparsa di Saman Abbas, sparita tra il 30 aprile e l'1 maggio
Emergono nuovi dettagli sulla morte di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio in provincia di Reggio Emilia. “Il corpo era integro, ma saponificato. Per fortuna però i tessuti consentono degli accertamenti”, ha spiegato all’ANSA l’avvocata Barbara Iannuccelli che rappresenta l’associazione Penelope come parte civile al processo per l’omicidio della ragazza.
- Saman Abbas, l'autopsia: cosa è emerso
- "Morte avvenuta con modalità atroci"
- Il ritrovamento del cadavere
Saman Abbas, l’autopsia: cosa è emerso
Il 18 novembre scorso è stato ritrovato il corpo della giovane interrato in un casolare diroccato a Novellara. Seppur si sia ancora in attesa della ‘prova del nove’, quella del dna, che il cadavere sia proprio quello di Saman, ci sono pochi dubbi a riguardo. “Ciondoli portafortuna, orecchini, collanine e anche i jeans tagliuzzati”, ha raccontato Iannuccelli, “sono gli stessi che la 18enne aveva mostrato in un video su TikTok”. L’account era quello di italiangirl e Saman camminava in centro a Bologna, libera e felice.
“Sono emersi scollamenti e abrasioni che possono essere dettati dall’effetto tappo, essendo stata sotto terra per un anno e mezzo”, ha aggiunto la legale che ha poi ribadito che sul cadavere non sono stati rilevati tagli alla gola, come in precedenza si pensava e aveva spiegato anche il Corriere della Sera.
“Sarebbe fuorviante definirlo tale – ha spiegato sempre Iannuccelli – e tanto più ricondurlo alla causa di morte. Non vi è neppure certezza che quello visto possa essere un taglio. Potrebbe essere uno scollamento di tessuto post mortem. A riguardo sono necessari esami istologici che saranno svolti nei prossimi giorni per capire se fossero lesioni irrorate di sangue. Ad oggi, ripeto, nessuno è in grado di dirlo”.
Iannuccelli ha rimarcato che la salma ritrovata aveva “addosso i jeans sfilacciati da Saman sul ginocchio per essere alla moda e la felpa. I vestiti sembrano essere proprio quelli riconducibili al video che la riprendevano davanti a casa nelle sue ultime ore prima della scomparsa”.
“Aveva ancora addosso una cavigliera e un braccialetto di quelli portafortuna colorati, ma anche un paio di orecchini. E una folta chioma di capelli”, ha reso noto la legale.
“Morte avvenuta con modalità atroci”
L’autopsia è cominciata nel pomeriggio di venerdì 9 dicembre. Le attività sono state dirette dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo (nota per aver lavorato anche i casi di Yara Gambirasio e Stefano Cucchi) incaricata dal tribunale di Reggio Emilia di fare la perizia insieme all’archeologo forense Dominic Salsarola.
Hanno partecipato anche i consulenti nominati dalle parti, ossia la Procura, gli imputati e le parti civili. Proprio il legale dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia, Riziero Angeletti, ha spigato – citato da Corriere della Sera – come dall’esame sia emerso che “la morte è avvenuta con modalità atroci. Da questo primo esame, sua pure parziale ma importante, ne deriva la considerazione che l’uccisione della ragazza non sia avvenuta come immaginato sino a oggi”.
Il ritrovamento del cadavere
Il cadavere è stato ritrovato a oltre un metro di profondità in un casolare a 700 metri di distanza della casa degli Abbas. La scoperta della salma è stata fatta su indicazione di Danish Hasnain, zio di Saman, uno dei cinque imputati per l’omicidio.