Salvini e Letta, spunta l'incontro "segreto": il retroscena
Il leader del Pd Enrico Letta ha raccontato a Bruno Vespa dell'incontro "segreto" avuto con il numero uno della Lega Matteo Salvini
Nella giornata di giovedì 4 novembre esce in libreria il nuovo libro di Bruno Vespa, intitolato “Perchè Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando)“. Il quotidiano ‘La Repubblica’ riporta un’anticipazione del volume, riguardante un “incontro segreto” andato in scena tra il leader del Partito Democratico Enrico Letta e quello della Lega Matteo Salvini.
Incontro “segreto” tra Letta e Salvini: cosa è successo
Nel libro di Bruno Vespa, Enrico Letta ha raccontato dell’incontro avuto in segreto con Matteo Salvini.
Parlando di come il Pd si sia ritrovato alleato della Lega nel governo Draghi, Letta ha detto: “Fu un vulnus, subito. Una sorpresa. Non mi aspettavo che, tra un caffè e una spremuta, Salvini diventasse europeista”.
Poi, su Salvini, con cui ha polemizzato a più riprese nei mesi scorsi, ha aggiunto: “Non ci conoscevamo, ci eravamo incrociati 2 o 3 volte senza mai un discorso. All’inizio di aprile avemmo un lungo incontro nella sede dell’Arel (il centro studi fondato da Andreatta) per depistare i giornalisti. Quell’incontro pose le basi per una collaborazione che sarebbe potuta essere molto migliore di quella che si è poi realizzata. C’è stata un’involuzione negativa. Non riesco ad accettare una logica per cui dici una cosa e poi la pancia te ne suggerisce un’altra. La collaborazione, oggi, è molto faticosa“.
L’ulteriore rivelazione di Enrico Letta: “Quando la Lega decise di entrare nel governo, io restai sorpreso e contrariato. Ogni volta che incontro Draghi glielo dico. Ma la situazione è questa”.
Letta e il rapporto con Draghi: la rivelazione
Enrico Letta ha anche parlato a Bruno Vespa del suo rapporto con il presidente del Consiglio Mario Draghi, oggi in odore di ascesa al Quirinale: “Me lo presentò Nino Andreatta nel 1993. Avevo 27 anni. Andreatta era ministro degli Esteri e io ero il suo assistente. Draghi era direttore generale del Tesoro. L’ho frequentato tra il 1998 e il 2001, quando lui lasciò il Tesoro, e poi ci siamo visti spesso tra il 2006 e il 2008, con Draghi governatore della Banca d’Italia e io sottosegretario alla presidenza del Consiglio di Prodi. Lui era molto legato ad Andreatta, e quando il professore morì, nel 2007, andammo insieme ai funerali a Bologna. Draghi era già allora una leggenda, anche per la sua longevità istituzionale”.
Ancora Letta: “Ci siamo frequentati sia quando ero primo ministro sia dopo, come presidente dell’istituto fondato da Jacques Delors. L’ultima volta che l’abbiamo invitato, prima che lasciasse Francoforte, è stato nel 2018 a Berlino”.
Il leader del Partito Democratico ha commentato così, nel libro di Bruno Vespa, la nomina di Mario Draghi a presidente del Consiglio: “Draghi è arrivato come l’asso di cuori“.
Poi ha sottolineato: “La storia dello scorso decennio ha consegnato a un italiano un ruolo che nessun europeo ha mai avuto nella storia continentale”.