Salta il sequel del Signore degli Anelli di Tolkien, gli eredi vincono la causa: perché si sono opposti
Gli eredi di Tolkien hanno vinto la causa contro l'autore Demetrious Polychron: aveva proposto un sequel "perfetto" del Signore degli anelli
Non ci sarà un sequel del Signore degli Anelli, l’intramontabile opera di J.R.R. Tolkien i cui eredi hanno vinto la causa contro l’autore di un libro presentato come il “seguito perfetto” della Trilogia. Dalle lande della “Terra di Mezzo”, infatti, la battaglia dei nostri giorni ha trovato la sua arena nelle sedi legali, dove a trionfare sono The Estate of J. R. R. Tolkien e Amazon nei confronti di Demetrious Polychron, autore del libro “The Fellowship of the King”.
- La causa degli eredi di Tolkien sul sequel del Signore degli Anelli
- Vietata la distribuzione del libro
- Il commento del legale
La causa degli eredi di Tolkien sul sequel del Signore degli Anelli
L’accusa all’autore era di una presunta violazione del copyright de “Il Signore degli Anelli”, considerando che Polychron avrebbe pubblicizzato la sua opera come una continuazione delle vicende tolkeniane.
La Corte distrettuale della California, guidata dal giudice Stephen V. Wilson, ha emesso un verdetto schiacciante lo scorso 14 dicembre. Il libro di Polychron è stato respinto come violazione del copyright, senza possibilità di richiesta di risarcimento.
Una delle locandine della trasposizione cinematografica de “Il signore degli anelli”
Vietata la distribuzione del libro
La fondazione Tolkien, che riunisce gli eredi dell’autore, ha ottenuto un successo aggiuntivo con un’ingiunzione permanente che blocca ulteriori distribuzioni di “The Fellowship of the King”, il libro di Demetrious Polychron.
Le decisioni della corte, inoltre, comprendono l’obbligo per Polychron di distruggere ogni copia fisica ed elettronica del suo libro, imponendo una dichiarazione giurata per garantire la conformità.
La richiesta dell’autore di farsi pagare le spese legali è stata respinta, con la corte che ha definito la causa “frivola e irragionevole”.
Il commento del legale
Vent’anni fa, il terzo film tratto da “Il Signore degli anelli”, intitolato “Il Ritorno del Re” giungeva nei cinema, segnando l’apice della saga passata con innegabile fortuna dagli scaffali al grande schermo.
Il mondo immaginato da Tolkien, capace di ispirare più di una generazione, è ora approdato anche in tribunale. Steven Maier, avvocato della fondazione, ha sottolineato l’importanza di questa vittoria legale, affermando
“che non permetterà ad autori ed editori non autorizzati di monetizzare in questo modo le opere tanto amate di J.R.R. Tolkien”.
L’avvocato ha inoltre auspicato che il risultato di questa battaglia legali possa fungere anche da deterrente per azioni simili in futuro: “Questo caso riguardava una grave violazione del copyright de ‘Il Signore degli Anelli’, intrapresa su base commerciale, e la proprietà del copyright spera che la concessione di un’ingiunzione permanente e delle spese legali sia sufficiente a dissuadere altri che potrebbero avere intenzioni simili”.