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Salò revoca la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini dopo 101 anni, il sindaco: "Non ce l'abbiamo con lui"

Salò revoca la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini dopo 101 anni, ma il sindaco Cagnini spiega così la scelta: "Non ce l'abbiamo con lui"

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La città di Salò ha deciso di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita al Duce 101 anni fa. Il consiglio comunale ha approvato la revoca, accogliendo la mozione, sostenuta anche dal sindaco Francesco Cagnini che ha spiegato: “Noi non ce l’abbiamo con Mussolini: come personaggio è già stato giudicato dalla Storia”.

La revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini a Salò

Nella serata di mercoledì 26 febbraio il consiglio comunale di Salò ha approvato la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, che gli era stata conferita 101 anni fa dal commissario prefettizio Salvatore Punzo, mandato nella città in provincia di Brescia per fondare la sezione locale del Partito Fascista.

La mozione era stata presentata dal capogruppo della maggioranza di centrosinistra del consiglio Tiberio Evoli ed era sostenuta anche dal sindaco Francesco Cagnini. Proprio Cagnini, il primo sindaco di Salò di centrosinistra degli ultimi 20 anni, aveva firmato una mozione simile quando era all’opposizione.

Salò cittadinanza onoraria Benito MussoliniFonte foto: ANSA

Il consiglio comunale a Salò.

Perché è stata revocata la cittadinanza onoraria a Mussolini a Salò

Francesco Cagnini, sindaco di Salò, ha spiegato in un’intervista ad Avvenire la decisione di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.

Il primo cittadino ha dichiarato: “Non ce l’abbiamo con Mussolini: come personaggio è già stato giudicato dalla Storia e non spetta al sindaco di Salò riscriverla. Abbiamo compiuto una scelta politico-amministrativa dal valore profondamente simbolico”.

Secondo Cagnini, la revoca è “il simbolo di un’Italia democratica che vuole vivere davvero i valori espressi dalla Carta costituzionale”. Il sindaco ha aggiunto: “Non credo che, a 80 anni dalla fine della seconda Guerra Mondiale, ci sia chi consideri Mussolini e il fascismo un ‘valore’ da difendere”.

Nel corso dell’intervista, il sindaco di Salò ha ribadito: “Mussolini come personaggio politico non meritava né merita la cittadinanza ma a Salò continuerà a lavorare il centro studi sulla Repubblica Sociale Italiana e il Museo manterrà la permanente sull’ultimo fascismo”.

Il legame di Benito Mussolini con Salò

Ogni anno, Comuni italiani revocano la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. La decisione di Salò ha un valore simbolico maggiore, però, per il legame particolare di Benito Mussolini con la città in provincia di Brescia.

Salò e i paesi vicini del lago di Garda hanno rappresentato il fulcro della Repubblica Sociale Italiana, il regime fascista controllato dalla Germania nazista che governò l’Italia settentrionale in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ancora oggi, nel linguaggio comune, la Repubblica Sociale Italiana viene chiamata anche “Repubblica di Salò“. Non solo: ogni anno, il 28 ottobre, alcuni nostalgici fascisti sono soliti riunirsi nel ristorante di un albergo del paese per celebrare l’anniversario della marcia su Roma.

Salò cittadinanza onoraria Benito Mussolini Fonte foto: ANSA / Facebook Francesco Cangini
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