Sabaudia, sindaca coinvolta nel sistema criminoso. Le indagini: "Grazie a Dio, grazie al coronavirus"
Le indagini sul sistema di corruzione della località laziale hanno portato agli arresti domiciliari della sindaca
Un sistema corruttivo “ampio, diffuso, radicato e capillare” secondo la gip che avrebbe visto la stessa sindaca di Sabaudia, Giada Gervasi, pienamente coinvolta nel giro di malaffare e favoritismi che ruotavano attorno ai lidi della località balneare in provincia di Latina. La prima cittadina, dimessa nel frattempo dall’incarico, è agli arresti domiciliari insieme ad altre 11 persone, su un totale di 16 misure cautelari notificate a vario titolo per reati che vanno dal peculato alla corruzione, induzione a dare o promettere utilità e turbativa d’asta.
Sabaudia, le indagini e le intercettazioni: “Grazie al coronavirus”
Al centro dell’inchiesta, che conta complessivamente trenta indagati, tra cui costruttori e titolari di stabilimenti balneari, imprenditori e consulenti, la gestione delle autorizzazioni degli stabilimenti balneari, fino ad arrivare a porre una lente d’ingrandimento sul meccanismo di favori e turbative per i lavori della Coppa del Mondo di canottaggio 2020 in programma proprio a Sabaudia, sui quali il Comune era colpevolmente in ritardo.
“Grazie a Dio, grazie al coronavirus“, avrebbe detto il direttore generale del comitato organizzatore, come riporta Repubblica, sollevato dalla possibilità di coprire l’inefficenza sull’organizzazione dell’evento sportivo.
Sabaudia, sindaca Gervasi coinvolta nel “sistema criminoso”: l’ordinanza del gip
Secondo quanto emerso dall’ordinanza del gip Giada Castriota, che descrive la sindaca Giada Gervasi una “abile dissimulatrice” tutte le 45 attività balneari di Sabaudia, avrebbero goduto “di favoritismi e privilegi grazie alla complicità e connivenza del Comune”.
Dalle ricostruzioni degli inquirenti, in cambio di consensi elettorali, l’amministrazione di Sabaudia avrebbe sorvolato davanti a irregolarità e abusi tanto da arrivare a mantenere le concessioni anche a stabilimenti che non pagavano i canoni demaniali e che risultavano morosi per oltre 150mila euro.
Sabaudia, sindaca Gervasi coinvolta nel “sistema criminoso”: le indagini
Le indagini sono partite da un attentato compiuto, il 24 giugno 2019, ai danni della sede del Parco Nazionale del Circeo da parte del padre del titolare di un lido. I carabinieri hanno ben presto scoperto che non c’erano stati accertamenti sugli abusi in altri stabilimenti balneari.
Da lì gli inquirenti sono risaliti al sistema di gare per l’assegnazione degli appalti necessari alla realizzazione delle strutture necessarie allo svolgimento della Coppa del mondo di canottaggio per un giro di affari di circa un milione di euro.
I procedimenti sarebbero stati regolari ma, secondo l’accusa sia la sindaca che il direttore generale del Comitato, con l’aiuto di funzionari e assessori avrebbero lavorato per revocare gli incarichi alla ditte regolarmente vincitrici e favorirne altre.