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Russi in fuga, perché a migliaia stanno scappando da Putin e dove sono diretti

Russia, più di 60 mila persone hanno lasciato il Paese di Putin dopo l’invasione dell’Ucraina. Armenia, Georgia, Uzbekistan le mete preferite

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

In fuga dalla Russia di Putin. Secondo le stime, sarebbero centinaia di migliaia gli abitanti che hanno lasciato il Paese negli ultimi anni. Un esodo che ha subito un’accelerazione nel 2020, dopo che Vladimir Putin ha intensificato la sua repressione sulla società civile e modificato la costituzione per consentirgli di rimanere al potere almeno fino al 2036, e che è diventato una vera e propria ondata nelle prime settimane dell’invasione russa dell’Ucraina.

Secondo l’analisi della rivista statunitense ‘Foreign Affairs’, molti non avevano mai contemplato di lasciare la Russia prima. Ma tutti gli emigrati hanno almeno tre cose in comune: hanno un alto livello di istruzione, provengono dai centri urbani più grandi come Mosca e San Pietroburgo, e hanno una visione politica liberale, differentemente dal capo del Cremlino.

La grande emigrazione. Ecco dove scappano i russi  

Armenia, Georgia, Uzbekistan; Estonia, Lettonia, Montenegro. Solo nelle prime due settimane di guerra, si stima che la Georgia abbia accolto 25 mila russi e l’Armenia ne accolga circa 6 mila al giorno. Alla fine di marzo, erano più di 60 mila i russi che si erano trasferiti in Kazakistan. E molti altri hanno cercato rifugio in diversi paesi dell’Europa orientale.

Da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina da parte del presidente Vladimir Putin, i russi che hanno i mezzi per farlo hanno lasciato il Paese, in quello che è diventato il più grande esodo dalla rivoluzione bolscevica.

Giornalisti e oppositori in fuga, ma non solo 

Questo esodo drammatico sottolinea gli effetti nefasti della guerra di Putin per la Federazione. Il primo grande gruppo a essere colpito è stato quello formato dai politici dell’opposizione, dai giornalisti indipendenti e dagli attivisti politici: tutti hanno iniziato  a fuggire in Europa e negli Stati Uniti dopo il 2013.

Ora l’emigrazione riguarda le professioni più disparate: tanti professionisti, accademici e uomini d’affari hanno deciso di abbandonare la loro patria, in opposizione alla guerra di Putin in Ucraina. Si stima, ad esempio, come riportato dall’Associazione russa delle comunicazioni elettroniche, che dall’inizio dell’invasione almeno 100 mila professionisti se ne siano andati.

L’effetto delle sanzioni economiche

Il motivo per il quale i russi hanno deciso di lasciare il Paese non è solo di natura ideologica e politica. Dopo il 24 febbraio, infatti, molti russi che lavoravano per società estere hanno capito che non avrebbero potuto più lavorare da casa.

Le sanzioni radicali imposte dall’Occidente hanno ostacolato l’accesso alle tecnologie occidentali e molti non sono stati in grado di essere pagati dai loro clienti occidentali o addirittura di connettersi ai server delle loro aziende. Da qui la fuga di cervelli, che peserà, e non poco, sul futuro della Federazione Russa.

putin Fonte foto: ANSA
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