Rula Jebreal e il tweet su Trump, social scatenati: è Bodyshaming
La Jebreal ha preso in giro il presidente degli Usa ma non per la sua politica, bufera sul web
Stavolta Sanremo non c’entra. Ma Rula Jebreal resta sotto i riflettori. Ma con una sostanziale differenza. A finire sotto accusa è proprio la giornalista palestinese martedì scorso sul palco dell’Ariston. Il motivo? Un tweet contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Sono in molti ad averla accusata di bodyshaming.
Da sempre contro la politica aggressiva e giudicata razzista, del presidente Usa, la Jebreal ha postato una delle tante foto che ritraggono il ciuffo al vento di Trump e per il quale è spesso oggetto di ironia e scherno. “The President Of The United States“, il commento della giornalista che accompagna il tweet.
Sono in molti ad aver trovato poco elegante questo tweet che in se per se non ha niente di critico verso Trump come uomo politico, bensì per una sua caratteristica fisica, o peggio quello che molti considerano un suo difetto, il maxi riporto del suo capello biondo. Ed allora dopo le mille polemiche seguite alla sua partecipazione al Festival di Sanremo. “Com’era la storiella del rispetto, del non giudicare dall’aspetto fisico, del diritto di vestirsi come si vuole?”, si chiede polemicamente qualcuno, e ancora “Lei sul pulpito a Sanremo a fare la morale, poi si comporta così. Predicare bene, razzolare male. Tutto previsto”.
Insomma un fiume in piena di gente che, probabilmente, aspettava la Jebreal al varco: “Poi occupiamo il parlamento per fare le leggi contro il body shaming…mi raccomando eh…”; “Ma il body shaming è sbagliato solo se fatto da chi decidete voi?”; “Quindi lo prendiamo in giro per il suo aspetto fisico? Ah dimenticavo: è un uomo, quindi si può. Molto bene”; “Fra tutte le cose per le quali Trump si meriterebbe il pubblico ludibrio, l’aspetto fisico è decisamente il meno rilevante. E il body shaming, nei confronti di chiunque, rimane una bassezza”.