Ronde dei pendolari contro le borseggiatrici della metro a Milano: come funziona il servizio di controllo
Contro le ladre della metropolitana di Milano arrivano le ronde dei cittadini. E intanto infuria lo scontro politico: Lega e FdI attaccano il Pd
Qualcosa si muove contro le ladre della metropolitana di Milano: non si tratta della politica, ma di un movimento spontaneo di cittadini che, esasperati dai continui furti, hanno deciso di esporsi in prima persona organizzandosi in ronde.
- Ronde contro le ladre della metro di Milano
- Le Forze dell'ordine invitano alla cautela
- Ladre della metro, è scontro politico
Ronde contro le ladre della metro di Milano
Le notizie in merito alle ladre della metro di Milano continuano a tenere banco.
Da oggetto di passaparola fra i pendolari le ladre della metro sono diventate note a livello nazionale per una serie di servizi di ‘Striscia la Notizia’ a firma di Valerio Staffelli e per via di una pagina Facebook e Instagram, ‘Milanobelladadio‘, sulla quale finiscono i video di vigilanti improvvisati e di utenti indignati.
Quello delle borseggiatrici della metro di Milano (ma anche di Roma, Napoli e di altre grandi città) è un problema annoso, ma che si è esacerbato dopo che la riforma della Giustizia a firma di Marta Cartabia ha reso impossibile la denuncia d’ufficio anche in flagranza di reato.
Oggi perché un ladro venga denunciato è necessaria la querela di parte.
Il 38enne Matthia Pezzoni, presidente del comitato sicurezza per Milano, ha spiegato alle telecamere di ‘Zona Bianca’ come è nata l’idea di organizzare le ronde:
“Ho visto che nessuno interveniva, le forze dell’ordine avevano le mani legate e ho deciso di mettermi in prima linea a segnalare queste persone che rubano tutti i giorni”.
Il ‘Corriere della sera’ riporta un’altra dichiarazione dei fondatori delle ronde, il già citato Matthia Pezzoni e il 18enne Nicholas Vaccaro:
“Siamo un gruppetto di sette ragazzi che, nelle ore libere, gira nei quartieri più periferici e critici della città. Ma non siamo armati, al massimo dotati di spray al peperoncino. E nel caso in cui vediamo qualche situazione critica chiamiamo le forze dell’ordine“.
Le armi di chi partecipa alle ronde: presenza sul posto, avvisi in più lingue e video-denunce postate sui social.
‘Zona Bianca’ riporta il racconto di una pendolare incinta riuscita a sventare un tentativo di furto: “Ho girato la borsa al contrario e gli anelli, non mi fido… Pensare che questi video siano una violazione della privacy delle persone lo trovo ridicolo”.
Il riferimento è al post pubblicato su Facebook dalla consigliera del Pd Monica Romano, la quale ha accusato di esercitare ‘violenza‘ chiunque posti sui social immagini o video raffiguranti le ladre della metro.
Le Forze dell’ordine invitano alla cautela
Le Forze dell’ordine invitano alla cautela: funzionari di polizia raggiunti dal ‘Corriere della sera’ spiegano che “filmati e fotografie sono molto utili ma vanno consegnati subito alle forze dell’ordine”.
Il motivo: pubblicarli sui social crea il rischio che eventuali indagini possano venire ostacolate perché, banalmente, un ladro potrebbe decidere di liberarsi della refurtiva.
E non solo: “Mettersi a riprendere l’autore di un reato può essere molto pericoloso se si viene scoperti. Non ci si deve improvvisare sceriffi, ma bisogna avere fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine. Sempre”.
Ladre della metro, è scontro politico
Intanto la questione delle ladre della metro è uscita dai social network e ha invaso i palazzi della politica.
Utenti inferociti hanno subissato di insulti e minacce la consigliera Romano e il presidente della commissione Sicurezza di Palazzo Marino, il dem Michele Albiani, i quali hanno immediatamente incassato la solidarietà del partito.
E la destra va all’attacco. Secondo il leghista Matteo Salvini “anziché premiare chi aiuta lavoratori e cittadini che ogni giorno rischiano di essere derubati, la priorità della sinistra a Milano e a Roma è proteggere la privacy dei delinquenti”. “Incommentabile”, dice Salvini.
Anche Fratelli d’Italia va all’attacco: “La sinistra non perde occasione per stare dalla parte sbagliata e ancora una volta è promotrice di una politica meramente estetica che non difende i diritti sostanziali dei cittadini e dei più deboli”, dice il capogruppo Riccardo Truppo.
Il consigliere Marco Bestetti si spinge oltre e invoca le dimissioni della collega del Pd Monica Romano: “Romano è una sindacalista dei delinquenti e dei Rom” e dunque “dovrebbe prendere in considerazione di lasciare l’aula”.