Morta a 27 anni dopo un "banale" intervento: indagato chirurgo

Una giovane donna di 27 anni è morta dopo essere stata sottoposta a un intervento all’utero, simile a un raschiamento, che gli avvocati della sua famiglia definiscono “banale”. La procura di Roma, come riporta La Repubblica, ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza su cosa sia andato storto; il chirurgo che ha effettuato l’intervento è indagato per omicidio colposo.

Repubblica racconta che la ragazza, lo scorso 17 maggio, sarebbe dovuta tornare a casa dopo l’intervento, ma ha accusato dolori all’addome tali da costringerla a rimanere nella clinica specializzata in ostetricia e ginecologia dove era stata operata.

Secondo quanto dichiarato dai familiari, i sanitari hanno spiegato che si sarebbe trattato di “una possibile allergia all’antibiotico o una banale influenza intestinale” per la quale “le hanno prescritto dei fermenti lattici“.

Invece, dopo tre giorni, i dolori non si sono placati e la febbre è salita, quindi la giovane è stata trasferita d’urgenza all’ospedale San Pietro di Roma. Qui i medici hanno riscontrato addome acuto per sospetta lesione uterina, e l’hanno operata d’urgenza.

Secondo quanto emerso, durante il precedente intervento la ragazza avrebbe subito una perforazione dell’utero e forse anche dell’intestino, con conseguenti peritonite e setticemia. Nonostante il tentativo dei medici del San Pietro di suturare la ferita e un ulteriore trasferimento all’ospedale Gemelli, per la ragazza non c’è stato nulla da fare ed è morta tre giorni dopo.

La procura di Roma sta effettuando le dovute verifiche per confermare quanto ricostruito, avvalendosi di una consulenza medico-legale. L’inchiesta potrebbe coinvolgere anche altre persone, non soltanto il chirurgo indagato. Nel frattempo, la famiglia della vittima ha sporto denuncia.

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