Roma, giallo sullo sgombero della sede di Casapound
Raggi e Castelli esultano per l'ordine di sgombero, ma la questura smentisce
Casapound dovrà liberare il palazzo occupato da anni in via Napoleone III, all’Esquilino, nel centro di Roma. Anzi no. Secondo quanto riporta l’Adnkronos i poliziotti avrebbero comunicato l’ordine di sgombero ad una piccola rappresentanza del movimento di estrema destra. Stando a Repubblica però, sia la questura che la prefettura non avrebbero confermato. E il responsabile romano dell’associazione, Davide Di Stefano, ha affermato che c’è stato “solo un incontro sulla richiesta di sgombero” in questura.
Su Twitter esulta comunque la vice ministra grillina dell’economia, Laura Castelli: “Ho appena saputo che è stato ordinato lo sgombero da Via Napoleone III a Casapound. Ci lavoriamo da tanto, finalmente si ristabilisce la legalità”.
Seguita poco dopo dalla sindaca di Roma Virginia Raggi: “Finalmente qualcosa si muove su sgombero palazzo occupato abusivamente da Casapound in centro a Roma. Ripristiniamo la legalità”.
Proprio nei giorni scorsi la sindaca aveva inviato due lettere al ministro della Difesa Lorenzo Guerini e a quello dell’Economia Roberto Gualtieri chiedendo lo sgombero di due occupazioni abusive di Casapound Italia.
Si tratta della sede del movimento nel quartiere Esquilino, uno stabile di prprietà del ministero dell’Economia occupato da 17 anni, e di una nuova occupazione di un complesso edilizio di Ostia in via delle Baleniere, di proprietà dell’Aeronautica militare, gestita da un’associazione legata a Casapound.