Roma, Carlo Calenda contro Raggi e i sindacati: la proposta
Calenda propone di commissariare il Campidoglio e dare poteri straordinari al commissario per risollevare la Capitale
“Mai una capitale occidentale è sprofondata così come sta accedendo a Roma. Occorre commissariare in fretta la Capitale, conferendo poteri straordinari al commissario e risorse adeguate per rimettere in piedi la città. Dopo di che si andrà al voto nella normale scadenza”. Lo afferma l’ex ministro Carlo Calenda in un’intervista al ‘Messaggero’.
L’ex esponente del Pd va all’attacco anche dei sindacati: “Sono stati complici dello sfascio targato Virginia Raggi a Roma così come lo sono stati con il malgoverno dei Cinquestelle a livello nazionale. Basti pensare alle vicende Ilva, Whirpool e Alitalia”.
“La cosa molto grave è che questa fine dell’aiuto che i sindacati hanno irresponsabilmente concesso al sindaco e alla sua giunta sia arrivata così tardi. I dirigenti sindacali si sono resi conto che rischiavano di esser contestati dai cittadini, molto più sensibili di loro allo sfascio romano”, ha detto Calenda.
“I sindacati sono sempre stati contrari a qualsiasi ipotesi di riforma delle aziende partecipate. Hanno una grandissima responsabilità nel disastro della Capitale e questa responsabilità non verrà certamente cancellata dallo sciopero di oggi“, attacca l’ex ministro.
“La prossima settimana – annuncia Calenda – lancerò una proposta, ben articolata, per il commissariamento. Che fa leva sul rischio di emergenza sanitaria, connessa alla mala gestione dei rifiuti. Spero che il Pd e Italia Viva, che ormai votano insieme al M5S su tutto, Ilva compresa, abbiano il coraggio d’intraprendere questa battaglia”.
Calenda parla anche della necessità dell’impegno civico: “La riscossa civica delle persone comuni è necessaria più che mai. Serve un moto di riscossa che non riguardi soltanto il centro storico ma soprattutto le periferie”.
“Serve mettersi in gioco. Qualunque rinascita di Roma – aggiunge – non può prescindere dal fatto che ognuno di noi si deve prendere cura del decoro urbano, della raccolta differenziata e del rispetto delle regole”.
Calenda parla anche dell’ipotesi di privatizzare Ama e Atac: “Prima di tutto vanno gestite e per ora nessuno lo fa. Dopo di che va considerata la possibilità di privatizzarle, facendo gare d’appalto trasparenti. Aggiungo che la posizione del Pd contro i termovalorizzatori contribuisce a rendere la situazione dei rifiuti strutturalmente irrisolvibile. Consiglio a Zingaretti di andare a visitare Copenaghen o altre città europee”.
Calenda ha escluso una sua candidatura a sindaco della Capitale, e ha attaccato Matteo Salvini, che “non ha mai avuto alcun interesse per Roma. Vuole solo aggiungere un altro ‘scalpo’ alla sua collezione”.
Il leader leghista “è una persona che cambia idea ogni quattro minuti. Diceva che i meridionali gli facevano schifo e ora finge di parlare soltanto del Mezzogiorno. Diceva che non si poteva stare al governo con Di Maio e poi ha chiesto a Di Maio di fare il premier”.
“Salvini è soltanto un altro attore consumato di questo triste finale della Terza Repubblica. A Roma serve un sindaco che gestisca, non un politico che chiacchiera”, ha affermato Calenda.