Carabiniere ucciso, fermati due americani: la confessione
Il vicebrigadiere Mario Rega Cerciello è stato ucciso nella notte a Roma mentre tentava di fermare due rapinatori
Due cittadini americani sono stati fermati in serata per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, 35 anni, ucciso nella notte in pieno centro a Roma, nel quartiere Prati, mentre tentava di fermare due rapinatori che avevano derubato una donna. Si tratta di due giovani studenti universitari, in vacanza nella capitale. Dopo ore di interrogatorio davanti ai pm uno dei due ha confessato l’omicidio. Lo riporta l’Ansa. Resta però tutta da chiarire la dinamica del furto e del delitto.
Diverse le reazioni di politici e personaggi pubblici che hanno reso omaggio al brigadiere sui social, tra cui non sono mancate le polemiche.
Le indagini: la svolta in serata
I due americani fermati sono stati portati al nucleo operativo dei Carabinieri di via In Selci per essere interrogati: al momento contro di loro non è stata formalizzata nessuna accusa. La Procura però procede per omicidio e furto. Prima dei due arresti, almeno quattro persone erano state portate in caserma per essere ascoltate dai carabinieri. Secondo quanto riferisce La Repubblica, i due sarebbero sospettati di aver avuto un ruolo nel furto della borsa ma non nell’omicidio del vice brigadiere.
Le indagini in un primo momento si erano indirizzate verso dei soggetti di origine nordafricana. La svolta, secondo quanto riporta l’Adnkronos, sarebbe arrivata grazie alla visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona attorno al luogo del delitto, in particolare quelle vicine all’hotel LeMeridien Visconti, di via Cesi, dove alloggiano i due americani fermati. E grazie alle analisi dei reperti rinvenuti nella loro stanza d’albergo.
Fissati i funerali
Intanto è stata ufficializzata la data dei funerali del vicebrigadiere Mario Brega Cerciello, che saranno celebrati lunedì 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, nella chiesa di Santa Croce. La stessa dove un mese e mezzo fa il 35 anne si era sposato.
Alla cerimonia prenderanno parte anche il presidente della Camera Roberto Fico e il vicepremier Luigi Di Maio. Il leader pentastellato ha spiegato su Facebook la sua presenza: “Perché era un servitore dello Stato, uno dei nostri tanti eroi silenziosi che ogni giorno portano a compimento il loro dovere con coraggio e abnegazione, per garantire la nostra sicurezza”.
La moglie: “Me l’hanno ammazzato”. Lo sfogo del cugino
Straziata dalle lacrime fuori dalla camera mortuaria del Santo Spirito a Roma, come riporta Ansa, la moglie del carabiniere si sfoga così: “Me l’hanno ammazzato”. Un amico racconta: “Lei viveva per lui, è una tragedia”. Un fratello della vittima commenta: “Ancora non ci posso credere”.
Su Facebook si sfoga anche un cugino del brigadiere ucciso: “Bastardi maledetti…vi ammazzo“, si legge nel post ripreso da Ansa. Molti i messaggi di condoglianze alla famiglia pubblicati in queste ore sui social. “Onore a questo uomo che semplicemente faceva il suo lavoro” scrive qualcuno. “Non ci sono parole..” aggiunge un altro.
La ricostruzione del furto e dell’omicidio
Secondo la ricostruzione dei fatti riportata da “Il Messaggero”, la donna è stata borseggiata verso sera in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati, e, subito dopo, ha chiamato il proprio telefonino per cercare di recuperare almeno la borsa con i documenti e le chiavi di casa. A rispondere sono stati proprio i due malviventi, che avrebbero tentato di estorcere alla donna un po’ di soldi. All’appuntamento fissato dai due poco lontano dal luogo del borseggio, la vittima è però andata accompagnata dai Carabinieri.
L’uomo sarebbe stato ucciso per cento euro, come riporta Ansa, la cifra chiesta in cambio della restituzione della borsa. Quello che in gergo si chiama “cavallo di ritorno”. Una volta iniziato lo scambio, i militari sono intervenuti per tentare di bloccare i due briganti. Ne è nata una colluttazione e uno dei malviventi, per tentare la fuga, ha estratto un coltello colpendo più volte uno dei due carabinieri (almeno otto i fendenti, uno dei quali vicino al cuore).
Il vicebrigadiere si è accasciato a terra, mentre il collega, anch’egli ferito, tentava inutilmente di fermare i banditi. Altre pattuglie e un’ambulanza sono immediatamente intervenuti sul posto. Trasportato d’urgenza all’ospedale Santo Spirito, il carabiniere è morto poco dopo il ricovero.
Le parole dei colleghi: “Un ragazzo d’oro”
“Mario era un ragazzo d’oro, non si è mai risparmiato dal lavoro” racconta il comandante della stazione di Piazza Farnese Sandro Ottaviani, come riporta Ansa. “Era un punto di riferimento per l’intero quartiere dove ha sempre aiutato tutti. Era un volontario per l’ordine dei Cavalieri di Marta dove faceva il barelliere e accompagnava i malati a Lourdes e a Loreto. Tutti i martedì andava alla stazione Termini per dar da mangiare ai bisognosi“.
“Una persona ironica, sempre sorridente e disponibile” raccontano alcuni suoi amici. “Con tanti sacrifici stava progettando di costruire una casa a Somma Vesuviana, vicino alla madre e al resto dei familiari, a cui era molto legato”. Tornato 10 giorni fa dal viaggio di nozze in Madagascar, Mario Brega Cerciello si era sposato 43 giorni fa e aveva appena compiuto 35 anni. Suo padre era morto 10 anni fa, sua madre è una casalinga, ha un fratello di 31 anni e una sorella di 19.
Il racconto del collega sopravvissuto
Il carabiniere che era di pattuglia insieme al vice brigadiere ucciso ha raccontato come sono andate le cose. Come riporta Adnkronos, tutto sarebbe iniziato “con un borseggio a piazza Mastai, la vittima viene derubata di borsello e cellulare, denuncia il furto ai carabinieri dopo aver chiamato il suo cellulare rubato dai due magrebini. Al telefono i ladri gli avevano dato appuntamento vicino a piazza Cavour per la restituzione in cambio di una somma di denaro”.