Roma, cadavere di un uomo in una valigia: spuntano nuovi dettagli
Dopo il ritrovamento choc a Roma, emergono inquietanti particolari sulla vicenda del corpo ritrovato dentro una valigia non lontano dalla metro B
Spuntano nuovi inquietanti dettagli sulla vicenda del cadavere ritrovato in un cassonetto in piazza Federico Sacco a Roma, a pochi passi dalla trafficata fermata metro di Santa Maria del Soccorso. Luca De Maglie, 37 anni, sarebbe morto una settimana prima in casa. “Non sapevo come fare con il corpo, alla fine ho deciso di portarlo via”, avrebbe dichiarato la compagna, 39 anni, agli inquirenti, secondo quanto riporta il Corriere della Sera.
Roma, cadavere di un uomo in una valigia: i precedenti della coppia
La donna era già stata segnalata alle autorità, lo scorso 8 aprile, per aver dimenticato il figlio di soli 2 anni in auto, ed è stata identificata dalla Polizia dopo il ritrovamento di un trolley avvolto nel cellophane e lasciato in mezzo alla spazzatura.
Per alcuni metri gli agenti hanno seguito le tracce di sangue, che a un certo punto hanno lasciato spazio a un forte odore di candeggina. La 39enne avrebbe infatti tentato di far sparire le prove armata di straccio.
Il compagno aveva diversi precedenti penali per droga, furto, frode informatica e guida in stato di ubriachezza. Era sottoposto all’obbligo di firma presso la stazione dei Carabinieri di Santa Maria del Soccorsio. L’ipotesi è che sia morto per un’overdose in casa.
Sul corpo è stata disposta un’autopsia che verrà effettuata nel dipartimento di Medicina legale dell’università La Sapienza. Saranno così chiarite le cause del decesso e le possibili responsabilità della donna.
Roma, cadavere di un uomo in una valigia: le ipotesi contro la compagna
Sulla donna, denunciata a piede libero, pende per ora l’accusa di occultamento di cadavere. Gli inquirenti ipotizzano comunque che non abbia agito da sola, come ha dichiarato, ma che potrebbe aver avuto uno o più complici.
Per questo, riporta il Corriere della Sera, sono state acquisite le registrazioni delle videocamere di sorveglianza della zona e che potrebbero averla ripresa sola o in compagnia mentre trasportava il robusto trolley verso i cassonetti.
Sono ancora tante le incognite attorno a questo disturbante caso di cronaca. Iniziando dal momento esatto del decesso, il tipo di stupefacente di cui potrebbe aver fatto uso, la possibilità che potesse essere salvato con una chiamata ai soccorsi e l’eventualità che la donna abbia ricevuto visite dopo la morte del compagno.
La casa dei due è stata posta sotto sequestro e passata a setaccio dalla Squadra mobile e dalla Scientifica. I periti hanno anche installato un laboratorio mobile per analizzare i reperti trovati sul luogo del ritrovamento del cadavere.
Iniziando proprio con il trolley, dentro il quale il corpo di Luca De Maglie era stato infilato per metà, mentre la parte restante era stata avvolta nella plastica chiusa con del nastro adesivo.
L’allarme è arrivato alle 7 del mattino di venerdì 5 giugno da un passante, che ha notato del liquido scuro colare dalla valigia sul marciapiede. Al loro arrivo i poliziotti avrebbero subito scorto la testa dell’uomo nel cellophane.