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Roberto Saviano svela nel dettaglio i contenuti di Insider cancellato dalla Rai: cosa non verrà visto

Il giornalista, che è stato tagliato fuori dai progetti Rai, ha svelato i temi che avrebbe affrontato con Insider

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Roberto Saviano torna a lanciare stilettate alla Rai e spiega nel dettaglio cosa sarebbe stato mandato in onda se la sua trasmissione, Insider, non fosse stata cancellata dai palinsesti.

La vicenda di Don Peppe Diana

Intervistato da Fanpage.it, lo scrittore ha snocciolato i contenuti delle quattro puntate di Insider, non prima di aver sostenuto che la Rai ha tolto dalla programmazione la seconda stagione del programma “senza alcun motivo”.

La prima puntata è quella in cui viene narrata la vicenda del sacerdote antimafia ucciso a Casal di Principe, don Peppe Diana. “Quando è arrivato in chiesa – racconta Saviano -, il killer di don Peppe ha chiesto chi fosse il sacerdote, essendo presente anche Di Meo. Quando don Peppe risponde, pensando che fosse un fedele, il killer gli scarica addosso un intero caricatore e lo ammazza. Di Meo mi ha raccontato la sua testimonianza, quella di un uomo che, andando a denunciare, trasforma per sempre il volto di quel territorio”.

Saviano contro la Rai.Fonte foto: ANSA

“L’assassino di don Peppe – prosegue lo scrittore – infatti non aveva nemmeno tentato di intimidire il testimone, Di Meo appunto, che era presente all’omicidio di Peppe Diana. Il killer non ammazza anche lui. Perché? Perché è impensabile che qualcuno denunci. Nessuno denuncia nessuno, perché a comandare si sa chi è. E si sa anche che chi comanda si vendica. Augusto Di Meo interrompe tutto questo”.

Il caso di Antonino Patti

Nella seconda puntata, focus sul collaboratore di giustizia, Antonino Patti. Saviano lo descrive come un uomo “preziosissimo per le inchieste antimafia in una zona della Sicilia che non ha avuto pentiti importanti, tranne lui”. Patti è un ex killer di Cosa Nostra che ha narrato una vita intera passata al servizio dell’organizzazione. “Un’intervista incredibile, che non vedrete mai”, chiosa lo scrittore.

Saviano aggiunge che Patti ha spiegato alcuni momenti, “come il rito della pungitura e l’iniziazione di ogni uomo d’onore, che pochissimi altri hanno raccontato. Patti, spiega lo scrittore, ha parlato di “dettagli antropologicamente fondamentali”, che descrivono “un mondo di cui spesso dimentichiamo di fare parte”.

Rosaria Capacchione ed Enzo Palmesano

La terza puntata è dedicata a Rosaria Capacchione ed Enzo Palmesano. La prima, giornalista del Mattino, fa riferimento a “un’epoca in cui era impensabile immaginarsi una donna che si occupava di Camorra nella provincia di Caserta”.

Palmesano, invece, è un “giornalista licenziato per ordine di un boss, Vincenzo Lubrano, da un giornale locale di Caserta perché raccontava del potere della criminalità a Pignataro Maggiore”.

La collaboratrice di giustizia Rosa Di Fiore

La quarta e ultima puntata tratta della collaboratrice di giustizia Rosa Di Fiore. “È un’intervista incredibile – assicura Saviano – in cui si racconta la cosiddetta quarta mafia, cioè la mafia garganica, un’organizzazione spietata e complessa di cui si parla molto, molto poco”.

saviano-fuori-dalla-rai Fonte foto: ANSA
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