Roberta Cottini trovata morta impiccata, la Procura chiede l'archiviazione: i dubbi dei familiari sul suicidio
Il presunto suicidio di Roberta Cottini non convince la sua famiglia. La Procura ha chiesto l'archiviazione del caso, restano dubbi a marito e fratello
È ancora aperto il caso di Roberta Cottini, la donna trovata morta impiccata: la Procura ha chiesto l’archiviazione del presunto suicidio ma la famiglia vuole vederci chiaro sul suo decesso.
- Il caso Cottini
- Chi era Roberta Cottini e i dubbi sul suo suicidio
- Tutte le incongruenze dell’indagine per la morte di Roberta Cottini
- Il parere della famiglia: un suicidio strano
Il caso Cottini
Roberta Cottini è stata trovata senza vita, impiccata con un cavo elettrico alla grata della finestra dell’edificio dove lavorava come economa.
I primi rilievi degli inquirenti hanno subito portato alla pista del suicidio ma, intervenuti al programma Chi l’ha visto, sia il marito che il fratello della donna hanno avanzato forti dubbi sulla vicenda e sul modo in cui sono state portate avanti le indagini.
La famiglia della donna ha sollevato dubbi sulle indagini
Chi era Roberta Cottini e i dubbi sul suo suicidio
Romana, la donna è defunta a 53 anni. Era sposata e madre di 2 figlie. Lavorava da 6 anni in un istituto cattolico, era infatti segretaria amministrativa nella Pia Casa di Carità delle suore Pallottine a Roma e si trovava in questo contesto anche a gestire un ingente patrimonio immobiliare.
A trovare il suo corpo è stato il prete don Nicola, amico di famiglia e gestore dell’istituto, nonché colui il quale l’aveva voluta come collaboratrice. Si tratta dunque di un presunto suicidio che è avvenuto sia in ambito lavorativo che ecclesiastico.
È stata subito aperta un’indagine sulla sua morte per istigazione al suicidio, la stessa indagine che ha poi portato la Procura a chiedere l’archiviazione cui la famiglia Cottini si è opposta.
Tutte le incongruenze dell’indagine per la morte di Roberta Cottini
Nella relazione del medico legale si parla di una “dinamica di tipo suicidario”, nella quale non ci sono evidenze che possano indicare azioni di terzi. La donna è stata però trovata con un braccio piegato che desta qualche sospetto nella famiglia. Di tale arto e della inusuale posizione però non ci sono rilievi fotografici o video.
La Procura non ha disposto l’autopsia sul suo corpo né il test tossicologico. Il telefono della donna risulta essere sequestrato ma bloccato da un Pin dunque il cellulare, così come il computer di Cottini, non è stato analizzato.
Sulla scrivania lavorativa della donna è stato ritrovato un biglietto d’addio, sul quale non è stata svolta una perizia calligrafica. In esso si legge: “Ho chiesto più volte aiuto, non riesco a star dietro a tutto. Mi sento a un punto di non ritorno”.
Il parere della famiglia: un suicidio strano
La morte di Roberta Cottini è avvenuta il giorno prima della Maturità della sua figlia maggiore. Secondo quanto riportato dal marito e dal fratello, non c’erano avvisaglie del tragico gesto.
“Era bella fuori e dentro, premurosa, sensibile” dice di lei il fratello Fabio. “Voleva avere tutto sotto controllo, altrimenti andava in ansia. Quando mi ha avvisato, don Nicola credeva avessimo litigato. Per me è stato un fulmine a ciel sereno. Nessuno avrebbe mai potuto pensare a una cosa del genere”, gli fa eco il marito Marco.
La donna aveva confessato al fratello di volersi prendere un periodo di riposo, aveva programmato una vacanza a Formentera e di essere però spaventata. “Ho paura di essere arrestata”, aveva detto riferendosi al fatto che, sul lavoro, aveva potere di firma.