Rivelazioni "non utili" di Francesco Schiavone che torna al 41 bis, perché Sandokan non convince la Procura
Francesco Schiavone, boss della camorra detto Sandokan, tornerà al 41 bis: la sua collaborazione con la giustizia non è stata ritenuta utile
Rivelazioni non utili. Torna in carcere al 41 bis il boss di Camorra Francesco Schiavone, detto Sandokan. Aveva iniziato a collaborare durante i primi mesi dell’anno, ma gli investigatori non hanno ritenuto di valore le informazioni in suo possesso.
- Francesco Schiavone ritorna in carcere: non utili le sue informazioni
- I figli pentiti del boss
- Gli altri figli di Schiavone contro il padre
Francesco Schiavone ritorna in carcere: non utili le sue informazioni
Il boss della Camorra Francesco Schiavone, conosciuto anche come Sandokan, è tornato nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila, in regime di 41 bis. Schiavone era stato esentato dal carcere duro dopo aver cominciato, nei primi mesi del 2024, a collaborare con la giustizia.
Gli inquirenti della procura di Napoli non hanno però ritenuto le sue rivelazioni utili. Le dichiarazioni del boss sarebbero state riferite a episodi ormai datati e non avrebbero portato alle indagini un aiuto sufficiente per giustificare l’alleggerimento delle misure carcerarie.
L’arresto di uno dei figli di Francesco Schiavone, Carmine
Schiavone è stato arrestato nel 1998 e da allora si trova in carcere in regime di 41 bis. Tra i capi dei Casalesi, negli ultimi anni la sua salute sembra essersi deteriorata, tanto da essere trasferito da Parma a L’Aquila, con un trattamento simile a quello ricevuto da Matteo Messina Denaro.
I figli pentiti del boss
Non è la prima volta che uno Schiavone si pente. Dopo l’arresto del padre a prendere le redini della famiglia era stato il figlio primogenito, Nicola, che però era stato arrestato dalla squadra mobile di Caserta 12 anni dopo, nel 2010.
Dopo 8 anni di carcere Nicola Schiavone decide di iniziare a collaborare con la giustizia e, solo tre anni più tardi, nel 2021, anche un altro figlio di Sandokan, Walter, succeduto a Nicola, segue la via della collaborazione dopo l’arresto.
Nonostante questo però, buona parte della famiglia di Francesco Schiavone ha fortemente criticato la decisione dell’ex boss dei Casalesi di cominciare a collaborare con la giustizia per ottenere migliori condizioni di carcerazione.
Gli altri figli di Schiavone contro il padre
Contrari alla decisione del padre di pentirsi sono i due figli rimasti a vivere con il resto della famiglia a Casal di Principe: Emanuele Libero e Ivanhoe. La motivazione sarebbe la paura di ritorsioni nei loro confronti da altri esponenti della Camorra.
Emanuele Libero è già stato arrestato più volte, scarcerato poco dopo il pentimento del padre ma rientrato in prigione a nemmeno 3 settimane dall’ottenuta libertà per aver sparato colpi di arma da fuoco durante uno scontro con un’altra fazione dei casalesi.